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pallazzo-giustizia-pa-big21 febbraio 2013
Palermo. Spunta adesso una 'pista' americana nell'udienza preliminare nella trattativa tra Stato e mafia. A raccontarlo oggi in aula è il dichiarante Paolo Bellini esperto d'arte che da qualche tempo collabora con la magistratura. Secondo Bellini, interrogato dal gup Pier Giorgio Morosini, il boss mafioso Totò Riina avrebbe tentato di avviare una trattativa con lo Stato con la 'mediazione' degli Stati Uniti. Tra gli imputati del procedimento in corso a Palermo ci sono il generale dei carabinieri Mario Mori ma anche Marcello Dell'Utri e Nicola Mancino. Bellini sostiene di avere appreso della 'trattativa americana' da Antonino Gioè, uno dei killer della strage di Capaci che si uccise in carcere dopo l'arresto. Rispondendo alle domande dell'avvocato Basilio Milio, legale del generale Mori, Bellini ha raccontato di avere appreso da Gioè di una "trattativa triangolare tra Italia e Stati Uniti d'America". Bellini era già stato ascoltato nella scorsa udienza, il 13 febbraio a Roma e oggi è stato riascoltato per il controesame. Sono stati diversi i vuoti di memoria dello stesso dichiarante su alcuni fatti di cui, ha sostenuto, di non avere ricordo. L'udienza è stata rinviata al prossimo 28 febbraio per la discussione delle parti.

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