di Aaron Pettinari - 21 maggio 2012
La guardia di finanza di Palermo ha sequestrato beni per oltre 2,5 milioni e sottopone a sospensione temporanea l'amministrazione di 18 cooperative il cui patrimonio è stimato in 25 milioni. I provvedimenti sono stati emessi dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo siciliano e riguardano Giuseppe Liga, architetto e imprenditore edile palermitano - ex dirigente del Movimento cristiano lavoratori - arrestato nel marzo 2010 in quanto ritenuto il successore dei boss Lo Piccolo nella gestione della famiglia mafiosa di San Lorenzo-Tommaso Natale.
Secondo gli inquirenti le coop farebbero riferimento a Liga la cui posizione era divenuta rilevante già dopo il blitz a Giardinello in cui vennero arrestati Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
A Liga sono state sequestrate due aziende a Palermo e Capaci, operanti rispettivamente nei settori della consulenza aziendale e della edilizia, un appartamento a Tommaso Natale, una parte di 3 villini nel centro di Palermo e diverse disponibilità finanziarie.
n colpo notevole inflitto alla mafia, anche perché la posizione privilegiata dell'architetto era stata riconosciuta da collaboratore di giustizia quali Isidoro Cracolici, che lo aveva indicato come “mente finanziaria” dei Lo Piccolo, Marcello Trapani e Maurizio Spataro. Il professionista, di recente condannato in primo grado ad oltre venti anni di carcere per associazione mafiosa e altro, è anche accusato di traffico di rifiuti aggravato dall'aver agevolato Cosa nostra, discarica abusiva e abbandono di rifiuti. Il processo in merito comincerà il 19 luglio davanti alla seconda sezione del tribunale.