di AMDuemila - 19 giugno 2012
La figlia e il genero di uno dei capi storici di cosa nostra, Giuseppe Madonia, condannato all'ergastolo per la strage di Capaci e ora in regime di 41 bis, sono stati denunciati dai carabinieri in quanto avrebbero trascorso, anche con altri parenti, l'estate del 2011 nella lussuosa villa di famiglia sul litorale di Santa Croce Camerina (Ragusa) nonostante l'immobile fosse stato già confiscato dal 2010 e trasferito nel patrimonio del comune della riviera Iblea per essere donato ad un Ente nazionale per la protezione degli animali.
Dalle indagini è addirittura emerso che gli 'inquilini' avrebbero anche siglato un contratto con l'Enel, mai onorato, a nome della madre 63enne, Giovanna Santoro, detenuta dal 2010. Inoltre avrebbero anche cambiato le serrature dell'immobile.
I due ora dovranno rispondere di concorso in violazione dei sigilli, arbitraria invasione di edificio e violenza privata aggravata dall'essersi avvalsi della forza intimidatrice derivante dall'appartenenza di Piddu Madonia a Cosa nostra. Durante il sopralluogo i carabinieri hanno trovato nella villa lettere datate luglio e agosto 2011, spedite dal carcere e firmate da Giuseppe Madonia, indirizzate alle figlie. Da rilievi di natura tecnica risulta anche che altri parenti della coppia siano stati presenti nella villa. L'immobile fu sequestrato e successivamente confiscato con provvedimento emesso dal Tribunale di Caltanissetta nel 2000 e divenuto definitivo nel maggio 2010.
In foto: Santa Croce Camerina (Ragusa)