Era stato condannato per la strage di Capaci
di AMDuemila - 18 giugno 2012
Dopo sette anni il tribunale di sorveglianza di Roma ha revocato il carcere duro al boss Antonino Troia condannato con sentenza definitiva all’ergastolo in quanto componente della commissione provinciale di Cosa Nostra che decretò la strage in cui furono assassinati il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.
Ma nella strage il capomafia di Capaci è accusato di aver avuto anche un ruolo esecutivo custodendo l’esplosivo usato per assassinare il magistrato e aver fornito appoggio logistico ai sicari.
Il boss era sottoposto al carcere duro dal dicembre del 2005. I suoi legali avevano già chiesto la revoca del 41 bis al Tribunale di Sorveglianza di Bologna che aveva respinto l'istanza con una decisione poi confermata il 9 agosto del 2006 dalla Corte di Cassazione e la Direzione nazionale antimafia aveva dato parere negativo alla revoca del decreto di 41 bis rinnovato dal ministro della Giustizia nel novembre scorso.
A quanto si apprende la decisione è stata presa in quanto la proroga del 41 bis sarebbe 'priva di adeguata motivazione'. Per il collegio la richiesta di proroga si limita ad affermare genericamente che Troia, ''settantenne malato e da 19 anni'' al 41 bis, ha una posizione di vertice in Cosa nostra, ''delineando un ruolo sicuramente di rilievo ma accertato solo sino al 1992''.
In foto: Antonio Troia