Rita Borsellino: “Quello che sento forte è che bisogna reagire, reagire, reagire”
di Lorenzo Baldo e Miriam Cuccu - 19 maggio 2012
Palermo, via Notarbartolo. Quasi duemila persone attraverso un rapido tam tam su Twitter e su Facebook si sono radunate davanti all’albero di Falcone, obbedendo a un comune sentimento di protesta esasperato dalla strage avvenuta questa mattina a Brindisi. Tra i tanti giovani, presenti anche i ragazzi del comitato di Addiopizzo, su uno striscione la scritta “la bestialità e la vigliaccheria di chi ha colpito i giovani di Brindisi ci ha resi più forti e determinati. Noi siamo tanti, ci siamo e ci saremo”. Dopo essere stato appeso all’albero del giudice, è partito un lungo minuto di applausi con il quale i manifestanti hanno ricordato la giovane studentessa di Brindisi.
Ha presenziato al sit in anche Maria Falcone, sotto l’albero del fratello “È un colpo vigliacco,
bisogna andare avanti, è in gioco la democrazia” ha detto commentando la strage avvenuta davanti alla scuola salentina “Noi 20 anni fa non ci siamo fermati, non abbiamo avuto paura - ha aggiunto - Bisogna alzare la testa e dire alle nostre istituzioni che, chiunque sia stato, ci vuole massima attenzione”.
Successivamente, un gruppo di ragazzi ha poi appeso lo striscione con scritto “No mafia, Palermo non ha paura 19 maggio 2012” in un clima di aperta indignazione da parte della gente radunatasi per il sit in. Presenti anche i due candidati sindaco Ferrandelli e Orlando, Stefania Petyx, giornalista di Striscia la Notizia che ha recentemente subito delle minacce, la fotografa palermitana Shobha e il coordinatore di Libera Palermo Umberto Di Maggio. In mezzo alla folla una discreta quanto più che mai scossa Rita Borsellino “Non so come sto in questo momento” ha detto, trattenendo le lacrime a stento “uccidere i ragazzi è la cosa più terribile che si possa fare, è da vigliacchi, prendetevela con noi adulti”. Ha poi aggiunto con grande emozione “È tutta la giornata che ho davanti agli occhi mia nipote di 14 anni e la sua voglia di vivere, l’entusiasmo, la gioia, e la sovrappongo all’immagine di Melissa e a quella di tutti i feriti. Non capisco, sembra quasi che ci sia bisogno di questi fatti gravi per vedere la gente scendere in piazza.”. Prosegue poi “Il 22 maggio sarò a Strasburgo perché verrà approvato il rapporto sulla criminalità, ma in queste condizioni mi fa tanto male dover partire. Ora è tutto molto più difficile. Quello che sento forte è che bisogna reagire, reagire, reagire”. Parole dette con intensità tale da non lasciare spazio ad alcun commento, ma solo al profondo sdegno di fronte a un evento che non può non scuotere l’animo umano, la tragica morte di una giovane ragazza causata da una bomba che, come ha dichiarato Maria Falcone “ha ucciso di nuovo Giovanni”.
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