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lombardo-raffaele-web0Lunedì il Gip deciderà sull'archiviazione per concorso esterno
di AMDuemila - 7 marzo 2012
Filano i primi pentiti al processo per violazione di legge elettorale contro i fratelli Angelo e Raffaele Lombardo. Due boss hanno raccontato il presunto appoggio politico dato dalla criminalità organizzata al presidente della Regione. “L'Mpa? Un buon partito – ha detto Maurizio Di Gati, ascoltato  in videoconferenza - era abbastanza nuovo, emergente e noi lo abbiamo appoggiato da quando Calogero Lo Giudice ha lasciato l'Udc per passare nell'Mpa. Noi davamo i voti e loro ci davano quello volevamo”.

L'ex boss di Racalmuto (Agrigento), dal 2007 collaboratore di giustizia, sollecitato dal pm, il procuratore aggiunto di Catania Carmelo Zuccaro, ha affermato: “Dopo Cuffaro si sapeva che il partito maggiore doveva essere l'Mpa e i progetti camminavano paralleli”. Di Gati ha riferito di avere avuto da Angelo Di Bella, un mafioso d Agrigento, l'ordine di far votare il movimento di Lombardo e di avere versato 40 euro a voto alle famiglie bisognose. “Era una catena che andava avanti con moltissimi voti”, ha detto il pentito. Un altro collaboratore di giustizia, Ercolino Iacona di Caltanissetta, ha aggiunto: “Ciccio La Rocca teneva in mano il presidente Lombardo, lo giostrava come voleva lui”. Le testimonianze dei primi due pentiti portati in aula dalla Procura al processo però rischiano di essere poco utili ai fini dello stesso. Il capo di imputazione infatti fa riferimento solo delle elezioni politiche del 2008 quando Maurizio Di Gati era già in carcere da un paio d´anni, mentre Ercolino Iacona era appena stato arrestato e il loro racconto è solamente antecedente e privo di riscontri specifici. Chi avrebbe potuto dire qualcosa del 2007 era il gelese Maurizio La Rosa ma questi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato fuori dall'aula ha spiegato che La Rosa è stato presentato nei giorni scorsi come un pentito e che con questo atteggiamento ha puntualizzato che non lo è. Tuttavia i pm lo avevano sentito durante l'istruttoria e il motivo per cui ha deciso di non confermare le proprie dichiarazioni in aula non viene chiarito.
Certo è che quella di ieri è stata una giornata vista con favore dalla difesa del presidente dell'Ars. Tuttavia, lunedì prossimo, di fronte al Gip Luigi Barone si terrà una nuova udienza in merito alla richiesta di archiviazione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa per entrambi i fratelli Lombardo.
Barone specificatamente ha chiesto sia alla Procura che alla difesa di puntualizzare gli aspetti che riguardano la caratterizzazione del rapporto tra gli imputati mafiosi e i politici e il risentimento tenuto dalla consorteria criminale nei confronti dei Lombardo.

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