La deposizione dei pentiti Gaetano Grado e Giuseppe Marchese
di AMDuemila - 28 febbraio 2012
Palermo. Il primario di chirurgia vascolare dell'ospedale Civico di Palermo Sebastiano Bosio, ucciso da Cosa nostra nel novembre del 1981 a Palermo, fu colpito a morte perché “non era a disposizione dei Corleonesi. Me lo disse Gaetano Badalamenti”. Così il pentito di mafia Gaetano Grado ha spiegato l’omicidio del primario. Il collaboratore ha deposto davanti alla II Sezione della Corte d’assise di Palermo che processa Antonio Madonia per l’omicidio del medico.
Rispondendo alle domande del pm Lia Sava Grado ha parlato anche dell'attentato contro il pentito Totuccio Contorno ai primi anni '80. E’ stato ascoltato in aula anche un altro pentito Giuseppe Marchese. Questi ha parlato del tentato omicidio di Contorno “deciso - ha spiegato il collaboratore di giustizia- perché era ritenuto vicino a Stefano Bontade. Per questo venne organizzata una sorta di spedizione punitiva”. Contorno rimase ferito e sfuggì alla morte, mentre rimase colpito dai proiettili Giuseppe Greco, detto Scarpuzzedda. Non ha saputo fornire molte informazioni sull'omicidio del medico Sebastiano Bosio. “L'unica cosa che so - in aula- è che aveva curato Contorno”. L'unico imputato è il boss mafioso Antonino Madonia, collegato in videoconferenza. Era stato citato anche un altro pentito Totuccio Contorno ma non si è presentato e la sua deposizione è stata rinviata al prossimo 30 marzo insieme a quella del pentito storico Francesco Marino Mannoia e di un altro collaboratore di giustizia Salvatore Cucuzza.