Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

impastato-peppino-webdi Lucia Castellana - 20 febbraio 2012
Aragona (Ag). Sono stati più di cento i passi che dal neo piazzale Peppino Impastato hanno portato a piazza Umberto I dove si è concluso il secondo appuntamento del progetto “Per non dimenticare…il senso di un impegno chiamato legalità”. E questa volta a compiere tale tragitto sono stati giovani visi di studenti accompagnati dalle loro insegnanti. Canti, sorrisi, letture delle storie di quelle vite che la mafia ha mietuto e che il ricordo ieri ha mantenuto vivo. Ancora una volta.

E’con uno spirito di questo tipo, sotto un sole inaspettato e i festosi richiami dei ragazzi, che è stato intitolato ieri il piazzale antistante la palestra comunale di Aragona a Peppino Impastato alla presenza del sindaco, Alfonso Tedesco; della dirigente della scuola elementare, dott.ssa Butera; del dirigente dell’istituto comprensivo V.Emanuele Orlando, dott. Buscemi; dei bambini della scuola elementare e media e dei ragazzi del liceo classico Empedocle di Agrigento.

Il motivo che ci ha spinto ad intitolare proprio questo spiazzale non è casuale: essendo questo molto frequentato dai giovani, sottolinea Maddalena Elena Chiara, del gruppo “Li.de.a” che ha promosso ed organizzato l’evento. Del resto il valore della legalità è un valore che va inculcato sin da bambini: è proprio per questo che abbiamo deciso di coinvolgere le scuole in un progetto che ha per noi un alto valore morale, pedagogico e civile.

Invito accolto prontamente dall’istituzione scolastica nella consapevolezza, come ha sottolineato nel suo intervento la dirigente della scuola elementare, dott.ssa Butera, che attraverso la scuola l’informazione diventa capillare ed entra anche all’interno delle famiglie e delle comunità. Ragazzi in tenera età, come sono quelli della scuola primaria, hanno avuto così la possibilità di conoscere personaggi che sono stati i baluardi e i difensori di quello che è stato il nostro processo civile. Da eventi come questo si ribadisce il valore che questa società di Aragona vuole attribuire al rispetto, alla legalità e all’antimafia.

Un messaggio chiaro e deciso quello che il sindaco Alfonso Tedesco ha voluto trasmettere ai giovani presenti, sottolineando con fermezza la necessità del rispetto delle regole: in questo modo creeremo una società civile, politica e amministrativa che in futuro non avrà bisogno di martiri, di gente che è stata uccisa per i propri ideali. Il senso della memoria viva di oggi è proprio quello per il quale ciascuno di noi, come individuo e come gruppo, deve assumersi il dovere di rispettare le regole del vivere civile. Una città può vivere e crescere solo se lo facciamo insieme.

Ed insieme sono state attraversate quelle strade che dal piazzale, dopo la scopertura della targa, hanno portato a Piazza Umberto I. Un percorso introdotto dalle parole di Giovanni, fratello di Peppino, e scandito dalle foto di alcune tra le vittime di mafia e dalle letture delle loro vite fatte dai ragazzi delle scuole. Peppino era uno di voi. Un ragazzo come voi, animato di quella grande voglia di giustizia e di libertà, ha affermato Giovanni, guardando quegli occhi fermi ad ascoltarlo. Vi invito a tenere gli occhi aperti, perchè in questo momento noi viviamo in un Paese dove c’è tanto bisogno di legalità e sono convinto che voi potete fare tantissimo. Voi avete un ruolo importante per costruire il vostro e il nostro futuro. La memoria è indispensabile e oggi la stiamo alimentando. Peppino era impegnato con tutto se stesso in questa battaglia. Ha fatto una scelta significativa, ha rotto non solo con la società in cui viveva, ma soprattutto con la sua famiglia. Ed io vi invito a fare delle scelte coraggiose perchè non è vero che noi non possiamo uscire dalla mafia. Peppino lo ha dimostrato: il suo è un messaggio positivo, molto educativo per tutti noi.

Messaggio recepito in pieno dai giovani interlocutori: Oggi ho imparato che non dobbiamo bloccarci se abbiamo un’idea, dobbiamo portarla avanti senza fermarci davanti a chi ci vuole ostacolare, commenta Simona, alunna di una quinta elementare durante il tragitto. Dobbiamo ricordare queste persone perché è solo ricordando che la mafia scompare. Ed è importante affrontare questo argomento nelle scuole: la mafia teme le scuole perché garantiscono di vivere una vita decorosa senza cedere ad essa, commenta invece Giuseppe, terza media.

Un piccolo seme gettato nelle coscienze di questi ragazzi. Un piccolo sforzo in quel grande processo di cambiamento culturale che solo può permetterci di alzare la testa e vivere liberi una vita priva di compromessi e di sottomissione.

Un ricordo anche a Felicia, mamma di Giovanni e Giuseppe, una donna che ha saputo trasmettere ai figli dei valori, a riprova di come sia importante l’educazione che si riceve dalla famiglia. E don Giuseppe d’Oriente, ex parroco di Aragona, ha continuato nel suo intervento esortando i presenti a fare proprie le parole di Maria Teresa d’Avila: Noi tutti dobbiamo mettere la nostra goccia dolce in un oceano così salato. Solo così si potrà rendere la società presente più giusta, più vivibile, più dignitosa per tutti.

Applausi in una giornata di festa. Sorrisi e la sensazione di sentirsi una comunità, un gruppo animato da valori e principi comuni.

Esiste un discrimine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e oggi abbiamo capito da quale parte stare. Non bisogna scendere a compromessi per raggiungere un obiettivo, ma rimboccarsi le maniche e andare avanti. Conclude così Francesco Conti, de Li.de.a. Non lo facciamo per dire semplicemente che c’eravamo ma per poter affermare un giorno che non ci siamo mai arresi.
 

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos