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villa-pensabene-webdi AMDuemila - 31 gennaio 2012
Per 30 giorni i locali che hanno ospitato i summit di mafia chiuderanno i battenti. I provvedimenti di sospensione delle licenze sono stati firmati dal questore Nicola Zito ed ha raggiunto  Franco Testaverde, titolare dell’omonimo ristorante di via Castelforte; Vincenzo Favaloro, proprietario del locale “Alla corte dei Normanni” di via Catullo, nella zona di Torretta; e Michele Di Giovanni, del ristorante “Villa Pensabene” di via Patti, allo Zen.

Sono questi i locali che hanno ospitato alcune vicende inserite all'interno delle ultime indagini antimafia, “Idra ed "Araba Fenice", ed anche per questo è stato adottato il  procedimento amministrativo.
Nomi di locali che erano emersi anche in passato in quanto sia il ristorante Franco Testaverde che "Alla Corte dei Normanni" erano stati rinvenuti nei pizzini sequestrati al boss Salvatore Lo Piccolo al momento dell'arresto.
Nelle recenti indagini al ristorante Testaverde, i presunti mafiosi si diedero appuntamento l’8 settembre 2011. Caporrimo aveva convocato per l’occasione Antonino Vitamia, Amedeo Romeo e Fabio Gambino, tutti affiliati al clan di San Lorenzo. Di “Alla corte dei Normanni”, si parla in una conversazione in cui il 22 settembre 2010 Giuseppe Serio, l’uomo che per conto del clan si occupava della gestione delle slot machines, contattava Giovanni Li Causi, gestore del bar dello stadio e anche lui arrestato, per dargli appuntamento da “pappagone”, soprannome di Vincenzo Favaloro.
Tra il maneggio e la pizzeria di Villa Pensabene invece erano soliti incontrarsi i capi delle famiglie mafiose della città. Particolarmente rilevante l'incontro tra i capimafia del febbraio dell´anno scorso al quale parteciparono capimafia del calibro di Giuseppe Calascibetta, boss di Santa Maria di Gesù, che verrà ucciso sei mesi dopo, Giulio Caporrimo, reggente di Tommaso Natale, Giuseppe Arduino, Cesare Lupo, Antonino Sacco, di Brancaccio, e Matteo Inzerillo di Passo di Rigano.
Altre licenze sono state revocate ad altri due indagati per mafia, il titolare di un negozio per la distribuzione di apparecchi elettrici ed elettronici da gioco di via Mariano Smeriglio e il titolare di una sala giochi di via Tommaso Natale e di un centro internet.
Infine, anche se questi non hanno a che fare con la mafia, gli agenti della questura hanno inoltre segnalato i titolari di tre noti locali notturni accusati di avere organizzato serate danzanti abusive. Si tratta del Primo di via Cavour che ha ospitato una festa nell’ultimo capodanno; delle Terrazze di Cavour di via Lucifera e del Cotton Club di piazza Castelnuovo.

* in foto: L'interno di Villa Pensabene

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