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carcere-webdi AMDuemila - 25 ottobre 2011
Da due mesi stava svelando i segreti della cosca di Brancaccio, mandamento storico dei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, ora rinchiusi al 41 bis. Una settimana fa però, così come riportato oggi da La Repubblica, il pentito Antonino Li Causi è fuggito dalla località segreta dove viveva da agosto ed è tornato a Palermo.

Agli inquirenti avrebbe detto di essere in preda di una “crisi mistica”, testimoniata dal rosario al collo, e di non voler accusare più nessuno. Recentemente il neo pentito aveva fatto ritrovare una 357 Magnum, che adesso è all’esame del reparto investigazioni scientifiche dell’Arma. Mentre giovedì scorso i sostituti procuratori della Dda Marcello Viola e Francesca Mazzocco hanno disposto il suo fermo, per associazione mafiosa e detenzione illegale di una pistole. Li Causi all'interno della cosca di Brancaccio svolgeva un compito essenzialmente militare in quanto era addetto alle punizioni ordinate dai boss, in particolare nei confronti dei commercianti che non volevano pagare il pizzo.
L'inizio della sua collaborazione con la giustizia è iniziato a fìne agosto, quando si è presentò ai carabinieri chiedendo protezione, in quanto temeva di essere ucciso. Molte delle sue dichiarazioni sono ancora coperte dal segreto istruttorio e restano comunque al vaglio degli stessi inquirenti.
Sullo sfondo le minacce ricevute da Li Causi, forse vera causa del ritrovato silenzio. Lo stesso pentito avrebbe infatti raccontato agli investigatori di essere stato ripudiato dalla moglie, che la avrebbe intimato di non fargli più vedere il figlio. A questo si aggiungerebbero anche delle minacce pesanti ricevute da altri familiari nella località segreta dove era stato trasferito.

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