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1ciancimino-massimo-web37di AMDuemila - 11 ottobre 2011
La Procura di Palermo ha chiuso ieri l'indagine per porto e detenzione di esplosivo nei confronti di Massimo Ciancimino e di un amico del figlio dell'ex sindaco mafioso, Giuseppe Avara. I pm delle Dda Nino Di Matteo e Paolo Guido hanno infatti notificato a entrambi gli indagati l'avviso di chiusura dell'inchiesta, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio. 

Era stato lo stesso Ciancimino, agli arresti domiciliari proprio per detenzione di esplosivo, a fare ritrovare diciassette candelotti nel giardino della sua abitazione a Palermo. In quel momento partì l'inchiesta. In un primo tempo riferì agli investigatori di aver ricevuto la dinamite a Palermo da sconosciuti che lo minacciarono. Successivamente, raccontò che i candelotti gli erano stati recapitati nella sua casa di Bologna e che lui stesso li aveva riportati a Palermo, seppellendone una parte in giardino e consegnando gli altri all'amico per disfarsene. Anche Avara finì ai domiciliari per aver indicato due luoghi diversi in cui si sarebbe disfatto della dinamite. Ora, con il processo alle porte, non è escluso che gli indagati sceglano la strada del patteggiamento.

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