di Giuseppe Pipitone - 7 ottobre 2011
Il sindaco della cittadina trapanese mette su una Fiaccolata per la verità, ennesimo tentativo d'auto difesa dopo l'operazione Salus Iniqua, che aveva certificato i suoi stretti rapporti con Pino Giammarinaro, ras della sanità ed ex sorvegliato speciale. Evento organizzato "“per spiegare ai cittadinil’impostura contenuta in alcuni atti investigativi". Nel frattempo inizia a Trapani il procedimento contro Giammarinaro, per cui il questore ha chiesto altri 5 anni di sorveglianza speciale.
Il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi ne ha inventata un’altra delle sue. Questa volta ha messo su una sedicente Fiaccolata per la verità, evento annunciato in pompa magna dall’ufficio stampa del comune che amministra dal 2009. Si tratta di un corteo a lume di candela che stasera attraverserà il centro storico della piccola cittadina trapanese. Prima della fiaccolata il sindaco ha anche organizzato un incontro, intitolato Verità e Giustizia, dentro il castello medievale di Piazza Alicia. Un modo “per spiegare ai cittadini – dice Sgarbi - l’impostura contenuta in alcuni atti investigativi dell’operazione Salus Iniqua firmati dal maresciallo dei carabinieri della locale stazione, Giovanni Teri, e dal questore di Trapani Carmine Esposito”.
E’ dal maggio scorso che il sindaco di Salemi non riesce a darsi pace. Colpa proprio dell’inchiesta Salus Iniqua, che aveva sancito il sequestro di beni per ben 35 milioni di euro tutti riconducibili a Pino Giammarinaro, ras della sanità trapanese ed ex sorvegliato speciale per fatti di mafia. L’operazione della squadra mobile e della Guardia di Finanza di Trapani aveva certificato gli stretti rapporti del critico d’arte con Giammarinaro, suo sponsor politico nella corsa a sindaco di Salemi nel 2009. Dopo l’elezione di Sgarbi, l’ex sorvegliato speciale – già assolto per mafia ma condannato per peculato e concussione - aveva anche pesantemente condizionato l’amministrazione della città. Un condizionamento asfissiante che aveva costretto il fotografo Oliviero Toscani a dimettersi polemicamente da assessore alla creatività.
Da allora Sgarbi le ha provate tutte per costruirsi una difesa d’ufficio dall’indagine della procura. E l’ha fatto ovviamente a modo suo: urlando, offendendo e negando l’innegabile. “Non consentirò di umiliare Salemi dai magistrati” aveva tuonato su Rai Uno nella prima ed ultima puntata del suo nuovo programma, proprio il giorno dopo il maxi sequestro a Giammarinaro. L’autodifesa televisiva fu un flop e decretò la sospensione immediata della trasmissione.
Quest’estate poi aveva riempito la città di manifesti che negavano spudoratamente l’esistenza della mafia, invitando poi i cittadini a ribellarsi, non si sa bene da che cosa. Una mano ignota aveva però reagito con ironia, modificando nottetempo la scritta dei manifesti e rovesciandone completamente il senso.
Adesso è la volta della fiaccolata auto difensiva, ennesima occasione creata ad hoc per mandare in scena la sua auto assoluzione, proprio il giorno dopo l’inizio del procedimento a carico di Giammarinaro davanti la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani. Per lo sponsor politico di Sgarbi il questore di Trapani ha proposto altri cinque anni di sorveglianza speciale che si andrebbero a sommare ai quattro già scontati perché ritenuto “soggetto pericoloso”.
Tra i partecipanti alla “Fiaccolata per la Verità” di stasera anche Nicola Mannino, presidente del Parlamento della Legalità, che consegnerà a Sgarbi la tessera di Socio Onorario. Le diverse condanne definitive per ingiuria, diffamazione, assenteismo e produzione di documenti falsi che il sindaco di Salemi ha collezionato negli anni non hanno evidentemente influito sulla decisione d’iscriverlo d’ufficio ad un centro studi che fa della legalità il suo vessillo.
Tratto da: iquadernidelora.it