di Rino Giacalone - 16 febbraio 2011
L'ex capo della mobile di Trapani: il giornalista si occupò di massoneria e riciclaggio di denaro
Il medico legale Nunzia Albano, il sostituto commissario di Polizia Antonino Cicero e il questore Rino Germanà, sono stati fino a questo momento i testi sentiti nella seconda udienza che è tenuta davanti la Corte di Assise di Trapani per il delitto del sociologo e giornalista Mauro Rostagno.
«Quando parliamo di processo oggi spesso sentiamo dire processo giusto o processo equo, quando semmai va ricordato a tutti che mai la parola processo può andare disgiunta dai concetti di giustizia ed equità. Tra i particolari emersi quello che, riferito dall'investigatore Cicero, nel trapanese negli anni 80 ci sarebbestato un traffico di droga coperto dal trasporto di armi dentro una base militare, circostanze che pero' non sono state approfonditesembra per le difficolta' a potere indagare all'interno delle basi militari presenti nel trapanese. Il questore Rino Germana' ha ricostituito l'indagine condotta nel 1988, allora dirigeva la squadra mobile di Trapani, e a l'esito delle indagini fu privilegiata la pista mafiosa, sia per le modalita' di esecuzione del delitto sia per l'attività' dello stesso Rostagno che conduceva una attivita'giornalistica che aveva un forte carattere di denuncia politica esociale, scagliandosi spesso contro la organizzazione mafiosa sia pergli episodi di malcostume e malagestione politica che anche alla organizzazione mafiosa veniva ricondotta sia per i traffici di droga.Germana' ha ricordato il sequestro presso Rtc, la tv dove lavorava Rostagno, di cassette contenenti suoi interventi televisivi, alcunimolto scottanti come per esempio riguardanti la presenza di imprenditori catanesi notoriamente legati alla mafia che avevanocondotti appalti nel trapanese, facendo i nomi di Graci, Rendo,Costanzo.
Rostagno secondo Germana' aveva avuto modo di occuparsi di massoneria e riciclaggio di denaro. I pm hanno insistito neldimostrare la responsabilita' mafiosa nel delitto, le difese degliimputato, Vincenzo Virga e Vito Mazzara, in particolare gli avvocati Galluffo per Mazzara, hanno detto a chiare lettere che perseguono altre piste, la mafia non c'entra nulla a loro dire con il delitto Rostagno. ad apertura di udienza sono usciti dall'aula Chicca Roveri,compagna di Rostagno, e Gianni Di Malta, vice presidente della Saman,costituiti parte civile: non possono assistere alle udienzeperche' testi nel processo. Saranno sentiti con altri testi di parte civile alla prossima udienza.
Tratto da: liberainformazione.org
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