Sono stati ritrovati dopo 30 anni i brogliacci delle intercettazioni dell'inchiesta "Mafia e appalti" dai finanzieri del Gico della Guardia di finanza di Caltanissetta, nella tarda mattina del 2 luglio.
I brogliacci sono stati rinvenuti in quattro buste di colore giallo ancora recanti i timbri della Guardia di finanza apposti nel 1992, ricoperti di polvere e lasciati a terra in archivi di Palermo da tempo non utilizzati.
Le intercettazioni effettuate negli anni '90 circa le infiltrazioni di Cosa nostra nel settore imprenditoriale e, in particolare, nelle aziende già appartenenti al Gruppo Ferruzzi. Si parla dunque dell'inchiesta mafia-appalti.
La scoperta conferma quanto già accertato e cioè che nessuno ha mai dato seguito alla disposizione (prassi dell'epoca in caso di irrilevanza delle registrazioni) di smagnetizzare le bobine e distruggere i brogliacci, tesi inizialmente avanzata dai pm di Caltanissetta. Le bobine erano già state trovate mesi fa negli archivi della Procura di Palermo.
I pm nisseni, che stanno cercando di accertare se ci siano stati nessi tra la vecchia inchiesta mafia-appalti e l'eliminazione di Borsellino, mesi fa hanno iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento a Cosa nostra l'ex pm antimafia palermitano Gioacchino Natoli e l'ex procuratore Giuseppe Pignatone. L'ipotesi formulata era che Natoli, su input di Pignatone e dell'allora capo della Procura Pietro Giammanco, avesse ordinato la distruzione delle intercettazioni e dei brogliacci dell'inchiesta sull' imprenditore mafioso Antonino Buscemi nel tentativo di affossare gli accertamenti sul costruttore. Per i pm nisseni Natoli, esecutore del disegno altrui, avrebbe voluto dunque "occultare ogni traccia del rilevante esito delle intercettazioni telefoniche, avrebbe disposto la smagnetizzazione delle bobine e la distruzione dei brogliacci".
La scoperta dei brogliacci consentirà alla magistratura nissena di capire se le intercettazioni fossero irrilevanti, come ritenne la procura di Palermo, o se al contrario possano contenere elementi utili mai approfonditi.
Natoli, per inciso, è stato ascoltato per quasi 12 ore, fino a tarda sera, dai magistrati di Caltanissetta.
L'ex pm di Palermo, difeso dagli avvocati Fabrizio Biondo, Ettore Zanoni e Ninni Reina, ha deciso di rispondere a tutte le domande.
Foto © Paolo Bassani
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