Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

L’agente Tonino Rotondi: “Mi occupai di tradurre il pentito Riggio dal carcere al centro Dia di Roma per essere interrogato da Chelazzi

Nuova udienza del processo a carico dei generali dei carabinieri Angiolo Pellegrini e Alberto Tersigni, accusati di aver depistato le indagini per riscontrare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia nisseno Pietro Riggio nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci. Imputato anche l'ex poliziotto Giovanni Peluso, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Proprio riguardo alla gestione del pentito, che dal 2018 sta rilasciando una serie di dichiarazioni importanti su quanto avvenuto nel biennio delle stragi (1992-93), davanti alla corte d’Assise di Caltanissetta (presidente Francesco D’Arrigo) è stato sentito Tonino Rotondi, poliziotto transitato alla Dia nel dicembre 1998 e poi all’ufficio diretto dal colonnello Pellegrini al centro operativo della Dia a Roma. Qui “fui assegnato in un gruppo rilavoro particolare, denominato ‘Abissi’, che era alle strette dipendenze del magistrato Gabriele Chelazzi (pm che indagava a Firenze sulle stragi del 1993-94, ndr). Si trattava di un gruppo che era stato istituito da poco per indagare sui mandanti esterni delle bombe di via Fauro, via dei Georgofii e via Palestro”, ha spiegato il teste. “Di questo gruppo faceva parte insieme a me il tenente colonnello dei carabinieri Pancrazi e il maresciallo Lucio Silvestri e un maresciallo della finanza, tale Grasso”.
Tra i vari incarichi affidatigli dal pm Chelazzi, ha raccontato Rotondi, ci fu l’acquisizione a Palermo di “una documentazione relativa alla Edil Nord, che faceva capo a Paolo Berlusconi” di cui “riferivo direttamente al magistrato Gabriele Chelazzi”, e poi la gestione del pentito Riggio, tema dell’esame di ieri. In particolare Tonino Rotondi fu incaricato da Chelazzi in persona di tradurre Riggio dal carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove era detenuto fino al centro, operativo della Dia a Roma per essere interrogato dal magistrato. Interrogatori a cui il teste ha riferito di non aver mai partecipato. Dell’attività, ha affermato, “era a conoscenza anche il direttore Pellegrini”. Alla domanda del perché Gabriele Chelazzi volesse interrogare Riggio, che ancora non era ufficialmente collaboratore di giustizia, il teste ha risposto non averlo mai saputo. “Una volta finito l’interrogatorio ho ripreso il detenuto e l’ho riaccompagnato in carcere ma non ho assistito all’interrogatorio”, ha affermato. Durante la deposizione sia l’accusa, rappresentato da Pasquale Pacifico, sia la difesa di Tersigni, rappresentata dall’avvocato Basilio Milio, hanno chiesto al teste se riconfermasse quanto affermò in un verbale di sommarie informazioni rispetto a un interesse particolare di Pellegrini verso Riggio nel quadro della cattura del boss stragista Bernardo Provenzano (allora ancora latitante). “Ricordo che all’epoca vi era una voce in relazione al fatto che Riggio potesse essere di interesse per la cattura di Provenzano, che era un vero e proprio pallino di Pellegrini”, è il contenuto del verbale di sit di Rotondi. “Gli obiettivi del capocentro di certo non li esternava a me come attività di polizia giudiziaria. Io ero un dipendente del centro operativo che in quel momento era diretto dal colonnello Pellegrini, erano voci che giravano perché tra investigatori si parlava di questa cosa però quello che si diceva tra di noi era che il colonnello Pellegrini era una persona che si era sempre occupato della ricerca dei latitanti”. L’udienza è stata rinviata a dopo l’estate, il 16 settembre.  

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Strage Capaci, pentito Riggio: Pellegrini avrebbe avuto incarichi nel servizio segreto

Riggio: ''Roger D'Onofrio era della CIA ed era il 'garante' per Cosa nostra''

Il pentito Pietro Riggio: ''Io infiltrato in Cosa nostra per catturare Provenzano''

Strage di Capaci: inizia il processo contro i carabinieri accusati di aver depistato le indagini

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos