Arrestata in provincia di Trapani Floriana Calcagno insegnante di un Istituto superiore di Mazara nonché nipote del capomafia di Campobello di Mazara Francesco Luppino, storico uomo di fiducia di Matteo Messina Denaro.
Secondo gli inquirenti la donna avrebbe fornito sostegno alla latitanza del capomafia, del quale sarebbe stata anche amante.
In particolare gli avrebbe fornito un sistema di staffetta e scorta con la propria autovettura per spostarsi sul territorio eludendo le ricerche delle forze dell'ordine fra Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Tre Fontane e in altre località della provincia di Trapani.
Calcagno, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare che LaPresse ha potuto visionare, "ne ha condiviso momenti associativi, dinamiche relazionali finalizzate al trasporto di beni, documentazione" e probabilmente anche "denaro", attuando condotte "finalizzate a evitare localizzazione e individuazione" del latitante.
Oltretutto avrebbe cercato di ridimensionare il suo rapporto con Matteo Messina Denaro sostenendo di aver capito solo dopo chi fosse davvero e riducendo a pochi incontri la loro relazione sentimentale. "Dichiarazioni assolutamente menzognere" hanno scritto i pm.
La donna ha riportato la conoscenza con il capomafia all'autunno del 2022.
"L'ultima volta che l'ho visto è stato in occasione dell'incontro di ottobre presso la sua abitazione; lui mi ha più volte chiesto di rivederci, ma io ho negato poiché la storia mi stava iniziando a creare forte tensione, trattandosi di storia clandestina in un piccolo centro cittadino e peraltro sentivo che non era una cosa che mi faceva stare bene", ha raccontato. "Le indagini, - hanno scritto i magistrati - in realtà, hanno appurato che la donna incontrava il latitante in altre occasioni, sempre nel covo, anche nel mese di dicembre". Calcagno "era evidentemente ben consapevole della rilevanza degli incontri tutti peraltro concentrati in un ristretto arco temporale, segno che anche in questa fase, oltre che in quella estiva, qualcosa di rilevante doveva essere recapitato al capo Mafia". La donna avrebbe anche omesso di parlare dei tanti incontri avuto nell'estate col boss. Per i magistrati sarebbe parte dell'articolata e "ristretta rete di soggetti totalmente asserviti al latitante per il soddisfacimento delle proprie esigenze personali". "In un contesto quindi di rapporti e relazioni quanto meno grigie ed in cui, come visto, la donna non ha mai smesso ad esempio di tenere rapporti con la famiglia Luppino, non può ritenersi credibile che abbia compreso solo dopo il 16 gennaio 2023 che quell'uomo con cui aveva intrecciato una relazione fosse Matteo Messina Denaro", hanno riportato gli inquirenti.
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