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È attesa per il 12 febbraio la sentenza di Appello a carico di 13 imputati giudicati in primo grado con il rito abbreviato al processo scaturito dall’inchiesta “Xydi”, condotta sul campo dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Agrigento, e coordinata dalla Dda di Palermo.
La notizia è stata riportata da Agrigentonotizie.it.
Gli inquirenti hanno indagato sulle coperture dell’ex superlatitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, ed hanno colpito, in particolare, il mandamento di Canicattì, che si sarebbe riorganizzato attorno all’anziano capomafia Calogero “Lillo“ Di Caro, al boss Giancarlo Buggea e all’ex compagna di quest’ultimo l’ex avvocato Angela Porcello. Nello studio dell'avvocato Porcello, sostiene l'accusa, si sono tenuti summit e sarebbero stati messi insieme i capi mafia di diverse province e realtà territoriali per discutere di strategie e dinamiche. Sarebbe stata, in definitiva, una vera e propria consigliori e cassiera del clan. La donna ha più volte provato a intraprendere la strada della collaborazione con la giustizia venendo, tuttavia, "bocciata" per l'inconsistenza delle sue dichiarazioni.
Chiesta la riduzione di pena per due imputati e la conferma delle altre undici condanne. Per l’ex professionista la richiesta di condanna è di 12 anni di reclusione inferiore rispetto ai 15 anni e 4 mesi decisi in primo grado. La donna è in carcere da quasi quattro anni con l’accusa di essere stata un’esponente di spicco della famiglia mafiosa canicattinese. La sua affiliazione sarebbe sorta per effetto della relazione sentimentale con l’imprenditore Buggea.
La riduzione della pena a 8 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione è stata avanzata anche per un secondo imputato, il canicattinese Diego Emanuele Cigna, 55 anni, (10 anni e 6 mesi in primo grado).

Foto © Imagoeconomica

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