Il gup di Palermo Marco Gaeta in abbreviato ha condannato per mafia due professionisti, l'architetto Massimo Gentile e il radiologo Cosimo Leone, rispettivamente a dieci anni e a 8 anni di carcere. La procura aveva chiesto per entrambi 12 anni per associazione mafiosa. Secondo le indagini, Gentile avrebbe prestato la sua identità al mafioso latitante consentendogli di acquistare una macchina e una moto, mentre Leone si sarebbe occupato del boss ormai malato durante un ricovero all'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, dove all'inizio di novembre del 2020, era stato sottoposto a un primo intervento dopo la diagnosi di tumore. Assolto, invece, un giovane incensurato, Leonardo Gulotta, "perché il fatto non sussiste”. Quest’ultimo avrebbe messo a disposizione di Messina Denaro il suo numero di cellulare. Ma il giudice lo ha scagionato. Tutti arrestati il 27 marzo dell'anno scorso con l'accusa di essere i fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dei sostituti Gianluca De Leo, Bruno Brucoli e Pierangelo Padova.
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