È stata rinviata al 2025, per impedimento dei difensori, l'udienza preliminare fissata stamani a Firenze per Marcello Dell'Utri, imputato di violazione della normativa antimafia e di trasferimento fraudolento di valori. La procura fiorentina ha chiesto il processo per l'ex senatore azzurro poiché non avrebbe rispettato la legge Rognoni - La Torre, che impone ai condannati in via definitiva per fatti di mafia ogni incremento o diminuzione del patrimonio personale. Le variazioni nei saldi di un decennio sono state stimate dalla Dda per un ammontare di 42.679.200 euro. Nel marzo 2024 la Dda fiorentina aveva ottenuto il sequestro preventivo di 10,8 milioni di euro individuati nei flussi nei conti correnti di Dell'Utri e di sua moglie. Insieme all'ex senatore è imputata nello stesso procedimento anche la moglie Miranda Ratti, accusata di trasferimento fraudolento di beni. L'udienza preliminare è stata aggiornata davanti al gup Anna Liguori per il 18 febbraio 2025. L'ex senatore di Forza Italia è indagato da anni nel capoluogo toscano nell'ambito delle indagini sulle stragi mafiose del 1993 a Roma, Milano e Firenze. In quella stessa indagine era indagato con Silvio Berlusconi e secondo i procuratori Luca Tescaroli (oggi procuratore capo di Prato) e Luca Turco potrebbe esserci una connessione tra i pagamenti e l'intento di occultare eventuali informazioni di cui sarebbe stato a conoscenza l'ex senatore. In questo caso le stragi del 1993 non c’entrano, se non di riflesso, perché sono la “ragione di connessione” per radicare la competenza su Firenze.
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