Secondo il Tribunale di Sorveglianza di Roma e la Cassazione il boss di Altofonte Domenico Raccuglia fa attualmente parte di Cosa nostra, la cosca da li guidata è attiva come i suoi collegamenti con essa. Lo dimostrerebbe l’arresto nel 2017 e la successiva condanna del fratello Salvatore. Raccuglia, soprannominato “il veterinario” si è solo comportato bene in carcere, ma nulla fa pensare a una sua dissociazione dall’organizzazione mafiosa. Anzi, tra il 2019 e il 2021 nella corrispondenza con la moglie sono state trovare “frasi criptiche”.
Per tutti questi motivi resterà al 41 - bis nel carcere di Spoleto.
La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa. Gli avvocati avevano contestato una presunta omissione del Tribunale di Sorveglianza di Roma, che, a loro avviso, non avrebbe considerato il percorso di revisione critica intrapreso dal detenuto. Tale revisione era stata citata in un’ordinanza del febbraio 2023, emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Udine, che, quando il detenuto si trovava a Tolmezzo, gli aveva concesso la liberazione anticipata.
Ma decisiva è stata una relazione del carcere di Spoleto del maggio scorso in cui viene sottolineata “l’omessa assunzione di responsabilità e la mancanza di una revisione critica” del passato.
Fonte: livesicilia.it
Cassazione: boss di Altofonte Domenico Raccuglia resta al 41-bis
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