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E’ ormai alle ultime battute davanti il Tribunale di Marsala il processo ad Alfonso Tumbarello, ex medico di base di Campobello di Mazara, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati medici a nome di “Bonafede Andrea”, classe ’63, per consentire al capomafia castelvetranese, Matteo Messina Denaro, deceduto a L’Aquila il 25 settembre 2023, di potersi curare.

Il medico imputato è difeso dagli avvocati Gioacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo.

Nell’ultima udienza, il Tribunale ha accolto le ultime richieste di prova del pm della Dda Gianluca De Leo (riascoltare due ufficiali del Ros dei carabinieri: Mei e Fanara) e le conseguenti richieste della difesa.

La prossima udienza è stata fissata per il 23 ottobre mentre il processo è iniziato il 24 gennaio scorso davanti al Tribunale di Marsala, presieduto da Vito Marcello Saladino.

Intanto, è emerso un certificato medico emesso per Andrea Bonafede (in realtà, Messina Denaro? ndr) con lo scopo di poterlo far entrare negli impianti sportivi nello stesso giorno in cui veniva emessa una scheda di accesso per una sessione di chemioterapia. 

A firmare il certificato il 7 luglio del 2021 era Alfonso Tumbarello: “Si certifica che sulla base dell’esame clinico (ovvero la visita del paziente, ndr) e della raccolta anamnestica personale e familiare riferita negativa, non presenta al momento condizioni, segni clinici e/o sintomi che controindicano la frequenza in comunità e degli impianti sportivi”.

Per l’accusa, ciò è quantomeno anomalo e si tratterebbe di un nuovo elemento contro l’imputato.

Il documento sicuramente attesta “l’esame clinico”, ovvero la visita medica che gli avrebbe permesso di dedurre l’idoneità alla frequentazione di centri sportivi di Bonafede.

Durante le indagini coordinate dal capo della procura, Maurizio de Lucia, i carabinieri del Ros hanno scovato anche una richiesta di Andrea Bonafede di secretare la propria cartella clinica. Un modulo firmato dopo la prima operazione al colon di Messina Denaro del 13 novembre del 2020: l’obiettivo era fare scomparire la scheda dal sistema informatico.

Foto © Imagoeconomica

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