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I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo e della compagnia di Sciacca hanno arrestato 7 presunti esponenti della famiglia mafiosa di Sciacca (5 in carcere e 2 ai domiciliari). Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione e illecita concorrenza aggravate dalla finalità di agevolare Cosa nostra, scambio elettorale politico-mafioso e traffico illecito di rifiuti. Per l'esecuzione dei provvedimenti sono stati impiegati oltre 100 militari della guardia di finanza, in forza ai reparti di Palermo e Agrigento, che stanno inoltre effettuando perquisizioni in diverse province siciliane e nel Molise, presso abitazioni e sedi societarie dei 22 indagati.
Tra il 2020 ed il 2023, sarebbe emerso il condizionamento di diversi appalti pubblici, con particolare riferimento alla realizzazione del depuratore, nonché al rifacimento della rete fognaria, dell'area portuale di Sciacca e dell'asilo comunale di Menfi, avvenuto anche grazie al determinante apporto di imprenditori mafiosi che, sostituendosi di fatto alle società aggiudicatarie.


Controllo economico del territorio

Le indagini avrebbero permesso di ricostruire un capillare controllo economico del territorio da parte della famiglia mafiosa, al cui interno sarebbe emersa un'accesa competizione per la leadership e terminata soltanto alla fine del 2021, dopo la morte dell'anziano boss Salvatore Di Gangi. A quest'ultimo sarebbe subentrato uno storico uomo d'onore "organico" a Cosa nostra, già condannato per associazione mafiosa, il quale, come riconosciuto dal gip. si sarebbe affermato grazie alla spiccata capacità di "ergersi come collettore nel settore degli appalti". Nel corso delle indagini sarebbe emerso in particolare un penetrante potere di infiltrazione di Cosa nostra nell'economia legale, nei settori delle "costruzioni" e del "movimento terra" per realizzazione di opere pubbliche attraverso estorsioni, illecita concorrenza con minaccia o violenza e di usura ai danno di imprenditori estranei alla cerchia del nuovo reggente della famiglia mafiosa. "Il dato complessivo che emerge - come si legge nei provvedimenti cautelari è proprio la persistente capacità d'infiltrazione e di condizionamento del tessuto socio-economico del territorio da parte dell'associazione mafiosa che ha trovato espressione, da un lato con il controllo pressoché totale nel settore degli appalti e i costanti tentativi di inserimento con i sub-appalti e le forniture, dall'altro con il condizionamento del voto in occasione delle consultazioni elettorali".

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