Caro Roberto Saviano ti scrivo per dirti che sbagli a definire il nostro, l'Italia, un paese a vocazione mafiosa. Mi spiace ma questo non lo posso accettare nemmeno da te. La tua è una violenza verbale gratuita perché ignora, consapevolmente tutte le persone oneste che ogni giorno si sporcano le mani per mettersi in gioco contro ogni forma di violenza e prepotenza mafiosa. Adulti e giovani uniti dal desiderio di liberarsi dal giogo mafioso e che per il loro impegno sfidano le mafie. Essi rappresentano il meglio dell'Italia, quell'Italia che tu, sbagliando, definisci a vocazione mafiosa. Fai un torto alla maggioranza di questi adulti e giovani quando affermi simili giudizi. Io, nel mio piccolo, da imprenditore antiracket e testimone di giustizia faccio parte di quella maggioranza di italiani che ha impedito che il nostro Paese diventasse un luogo, una società a vocazione mafiosa. Hai sbagliato e qualcuno doveva dirtelo: l'ho fatto io, per amore di giustizia e per amore dell'Italia, un Paese a vocazione solidale, un Paese di uomini liberi, la maggioranza, contro una minoranza di uomini votati alla violenza e alla sopraffazione. Caro Roberto, cortesemente ti prego di riflettere prima di lanciare accuse gratuite che danno della nostra Italia una rappresentazione falsa.
Con stima
Ignazio Cutrò
ARTICOLI CORRELATI
''Presidente Meloni metta alla porta chi giustifica Dell'Utri e il contatto con la mafia''
Cutrò: ''Taglio da trecentomilioni sui beni confiscati? Incomprensibile scelta del governo Meloni''
Ignazio Cutrò agli studenti: ''Vogliono insabbiare le vostre coscienze. Voi non arrendetevi''
Caro Saviano l'Italia non è un Paese a ''vocazione mafiosa''
- Dettagli
- Ignazio Cutrò