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Nel momento in cui gli esponenti del centrodestra dicono che “la maggioranza degli italiani” ha deciso, col voto, di dare loro la vittoria, dicono una grossa balla, perché il centrodestra ha avuto12.299.648, pari al 43,79 dei votanti, quindi neanche la maggioranza assoluta. La coalizione di centrosinistra si è fermata al 26,13, ma se avesse avuto quel minimo d’intelligenza politica del far “coalizione” sfruttando i trucchi del Rosatellum, avrebbe sicuramente vinto.

Facciamo bene i conti:

Elettori: 46.127.514. A questa cifra bisogna aggiungere gli elettori all’estero, che sono 4.741.690, che portano il numero degli elettori a 50.869.304. Va detto che tutte le percentuali che seguono sono calcolate, secondo dati ministeriali, erroneamente, escludendo gli elettori esteri, dei quali ha votato solo il 23%, poiché tale aggiunta “sballerebbe” le cifre ufficiali, aggravando soprattutto quella già preoccupante dell’astensionismo.

Votanti: 29.355.592, pari al 63,79%

Non votanti: 17.343.750, pari al 37,2%     

Schede bianche: 492.650 pari a 1,05%

Schede nulle: 820.068, pari a 1,75%

Secondo un calcolo spicciolo il numero degli elettori “non presenti” arriva al 18.313.000  (sempre escludendo gli esteri), pari al 40%.

E comunque non c’è la maggioranza degli italiani, ma la maggioranza relativa dei votanti, non quella degli elettori: se rapportiamo i 12 milioni di voti  del centrodestra al totale degli elettori, cioè a 46 milioni, il millantato 43% diventa il 26%, che scende al 24% se si considerano gli elettori esteri. E pertanto, se la cosa può servire da consolazione, al momento solo un quarto degli italiani è di centrodestra, e se si estende il rapporto ai 7.300.000 mila voti dei Fratelli, si può concludere che i neofascisti in Italia superano di poco il 15%. Naturalmente sono cifre che non tengono conto se tra non votanti, bianche e nulle c’è qualcuno, e c’è di certo, che ha simpatie per la destra. Già lo stesso qualunquismo ha un forte sapore di destra: me ne frego di tutto, sono tutti ladri, mi sta bene così, tanto non cambia niente, è una scelta conservatrice, se non complice del sistema di potere. Il resto è un arcipelago di isole, di delusioni, di scelte ideologiche, di diffidenze, di silenziosa accettazione delle scarse possibilità intraviste e dissolte sulla propria strada. Di costoro Gramsci scrive: “Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?”.

C’è invece chi non ha del tutto perso la speranza. E infatti nulla è perduto, ma solo se si smette di andare in ordine sparso: sono passati due secoli ed è successo solo in rari casi, presto finiti ingloriosamente, per il masochismo degli stessi protagonisti. “Proletari di tutto il mondo, unitevi” è il messaggio  ad oggi inascoltato. Ma non è detto che non possa cambiare.


Deve esserci un modo..

In questo mondo

che pochi hanno costruito a loro misura,

nessuno ha scelto di nascere

nel privilegio o nella miseria,

ma  ci hanno fatto credere

nell’immutabilità delle regole.

La nostra vita è  una gigantesca bugia,

una girandola d’illusioni,

un gratta vinci,

quando invece non vinci mai.

E’ arrivato il momento

di creare le basi per una società diversa,

dove tutti hanno diritto ai privilegi dei pochi

e i pochi hanno diritto,

vuoi chiamarlo dovere?,

a dividere l’infelicità dei molti.

Tanti altri che lo hanno creduto

sono stati risucchiati

dal turbine dell’autodistruzione

o dal ritorno sapiente dei più forti.

E allora?

Non è detto che tutto debba sempre ripetersi.

Deve esserci un modo

per spezzare la  muraglia

sedimentata da secoli di brutalità.

Deve esserci una soluzione

per cambiare le regole della storia.

Foto © Imagoeconomica

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