Sarà disponibile nelle librerie dal 19 maggio per Zolfo editore
Thomas Mann, come molti grandi scrittori, fu predittivo. Venezia è un insieme di visioni, splendide e tragiche allo stesso tempo. Per la giornalista tedesca Petra Reski (giornalista per "Frankfurter Allgemeine Zeitung", "Die Zeit" e "Geo") è -in primo luogo- la sua patria adottiva.
E' stata raggiunta dall'agenzia di stampa Adnkronos a cui ha spiegato il suo o punto di vista dopo tanti anni vissuti in Italia: "Da almeno 30 anni vivere in laguna significa assistere alla sua morte. Per questo ho scritto 'Venezia, atto finale', un libro manifesto, in cui denuncio lo stupro della città a opera del turismo di massa, la speculazione immobiliare, l'inquinamento generato dalle multinazionali crocieristiche e gli effetti del cambiamento climatico". Il ritratto che fa della città lagunare nelle pagine del volume - che uscirà il 19 maggio per Zolfo editore - è ben diverso da certe immagini patinate della cronaca e del cinema a cui siamo abituati: red carpet, gondole, fuochi d'artificio. E' invece malinconico, mai infiorettato, ma soprattutto sincero. "Ho assistito, come molti, all'esodo dei veneziani e al tracollo delle botteghe storiche. Ho visto la corruzione delle classi dirigenti e il fallimento della politica nella gestione del fenomeno dell'acqua alta". Temi che si intrecciano al racconto di esperienze personali, agli incontri con veneziani, amici, vicini e col compagno di vita. E poi letture, eventi storici e d'arte, che rivelano tutta la cultura, la bellezza e i valori della città. Con ironia e passione, Reski ricostruisce il passato di Venezia, svelandone segreti e mostrando retroscena politici. E inevitabilmente si interroga sul suo futuro. "Vivo in una città che patisce per l'amore di oltre trenta milioni di persone l'anno. Niente di cui lamentarsi: ci sono, infatti, sorti peggiori. Ma oggi la vita a Venezia consiste soprattutto nell'assistere alla morte della città: non sopraggiungerà a breve, ma sperare che guarisca non è più possibile".
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