Il grido dell’imprenditore minacciato dai boss: “Mattarella ci aiuti a liberare la nostra terra dai mafiosi”
“Oggi è il giorno della liberazione d’Italia, il popolo italiano dovrebbe essere libero da qualsiasi oppressione ma purtroppo non è cosi!”. A scriverlo in una nota è il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, imprenditore bivonese più volte minacciato dalla mafia e tutt’ora abbandonato dallo Stato. “Finisco ora di parlare con Mario Cavallaro imprenditore di Bel Passo, ogni santo giorno riceve un attentato, e nessuno fa niente! Ora mi chiedo: i mafiosi vengono arrestati, scontano le loro pene ed avanzano di grado in carcere. Poi escono a fine pena e sono liberi! Ma il fine pena per un testimone di giustizia quanto dura? Quando si estingue? Con la sua morte? Noi non siamo testimoni di giustizia ma di ingiustizia, questa è la verità”, scrive adirato. “Poi se uno scrive che una parte di Stato è assente… ed esce sui giornali si offendono pure! Offendetevi pure, ma proteggete la parte migliore del paese”. “Noi (testimoni di giustizia, ndr) siamo dei resistenti, siamo partigiani di legalità!”, aggiunge. Cutrò fa poi un appello al Capo dello Stato. “Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aiutaci a liberare la nostra terra dai mafiosi, lei capisce bene di cosa sto parlando”.
Foto © Imagoeconomica