di AMDuemila
"Ho resistito per molti anni ora non ce la faccio più. Non è una resa o una sconfitta mia, ma è una sconfitta dello Stato delle istituzioni che dovrebbero stare accanto agli artigiani, soprattutto a quelli che come me hanno perso tutto a causa della mafia". E' lo sfogo via social di Bennardo Mario Raimondi, ceramista vittima di usura, che in questi anni ha attraversato notevoli difficoltà ed oggi si trova a chiedere aiuto non solo tramite le donazioni o l'acquisto delle proprie opere, ma anche dando visibilità alla sua attività.
Raimondi torna a lanciare un appello non solo alle istituzioni, ma anche ad associazioni e cittadini perché "oggi non sono più in grado di pagare per altri mesi l'affitto del magazzino o laboratorio". "Sono costretto a svendere tutto - aggiunge - dagli stampi, agli oggetti, ai semilavorati. Ho disponibili almeno 300 calamite in ceramica, fatte a mano, statuette, un presepe grande, uno piccolo. Tutto quello che c'è in questo piccolo laboratorio. Non venderò il forno perché voglio lasciare una piccola speranza. Lavorerò a casa soltanto, per quelle cose che posso".
Info: bennardomarioraimondi.weebly.com
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