di Manuel Delia
Joseph Muscat ha fatto in modo che un suo clone gli succedesse. I dubbi iniziali tra i ranghi del Partito Laburista quando Joseph Muscat fu costretto a dimettersi sono stati annullati da una campagna di propaganda agiografica che ha glorificato Joseph Muscat e sollecitato i membri del partito a cercare un sostituto che non facesse rimpiangere di aver sostenuto Joseph Muscat in precedenza.
La scelta è ricaduta su Robert Abela. Durante la campagna per la leadership ha rifiutato tutte le richieste di interviste dei giornalisti ed ha evitato qualsiasi evento pubblico.
In questo periodo ha evitato di riconoscere la crisi in atto a Malta, la corruzione nel precedente governo e la necessità di indagare sul coinvolgimento dello stato nell’assassinio di Daphne Caruana Galizia.
E così ha sconfitto il suo avversario che aveva riconosciuto pubblicamente la necessità del dialogo con la società civile per ripristinare lo stato di diritto a Malta.
Questa è una situazione molto preoccupante per Malta.
Joseph Muscat ha annunciato la scorsa settimana che intende rimanere un personaggio pubblico e ora sembra voler intraprendere il ruolo di attivista per i diritti civili. Dice che vuole fare una campagna per introdurre l’aborto a Malta (c’è un divieto assoluto) un problema che sa essere controverso e che spera dividerà il movimento della società civile che si è unito per rimuoverlo.
Nel frattempo, a meno che non sorprenda tutti, in particolare Joseph Muscat, il governo di Robert Abela sembra destinato a garantire l’impunità per qualsiasi leader o ex leader del Partito laburista coinvolto in casi di corruzione e forse persino nell’omicidio di Daphne.
Tratto da: articolo21.org
In foto: Joseph Muscat, al centro, e Robert Abela, a destra
Malta, un clone di Muscat alla guida del Paese. Giustizia per Daphne non sarà una priorità
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