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di Tiziana Ciavardini
Il mio pensiero oggi 26 agosto 2019 non puó non andare alla giornalista maltese Daphne Caruana Galizia uccisa in un attentato il 16 ottobre del 2017. Oggi Daphne avrebbe compiuto 55 anni e il suo ricordo è ancora vivo non solo tra i suoi familiari ma in tuti coloro che hanno a cuore i principi fondamentali della giustizia e della veritá. Daphne Caruana Galizia era una giornalista impegnata in inchieste sulla corruzione e con i suoi scritti aveva fatto tremare i palazzi della politica maltese e non solo. Aeva seguito l’inchiesta internazionale sui MaltaFiles, secondo la quale la piccola isola del Mediterraneo sarebbe diventata un paradiso fiscale all’interno dell’Unione Europea. Nel corso degli anni era diventata una figura di riferimento del giornalismo investigativo maltese: tra i suoi obiettivi l’attuale premier Muscat, finito nell’inchiesta fin da quando era all’opposizione, ma anche l’ex capo dell’opposizione, Simon Busuttil, ex leader del partito nazionalista. È stata inoltre la prima a diffondere la notizia del coinvolgimento nei Panama Papers di Konrad Mizzi e Keith Schembri, rispettivamente capo staff di Muscat e ministro dell’Energia e della Salute.

Venne uccisa in un attentato all’etá di 53 anni tramite l’esplosione di un’autobomba nella sua Peugeot 108 affittata presso la sua residenza di Bidnija vicino Mosta. Daphne si sentiva in pericolo ed aveva giá presentato una denuncia alla polizia per minacce circa due settimane prima della sua morte. In passato le autoritá maltesi avevano fatto pressioni sulle sue indagini per questo ultimamente pubblicava le sue inchieste sul suo blog personale. Pochi minuti prima di morire aveva lasciato una frase che suona ancora oggi come una premonizione: “Ci sono criminali ovunque io guardi ora. La situazione è disperata”.

Subito dopo la morte di Daphne in un post su facebook il figlio Matthew anche lui, come la madre, giornalista del Consorzio di Giornalismo Investigativo che aveva scoperto lo scandalo dei Panama Papers aveva espresso dure critiche verso chi avrebbe dovuto proteggere sua madre: “Mia madre è stata assassinata perché si è trovata in mezzo, come molti altri giornalisti coraggiosi, tra la legge e coloro che cercano di violarla. Ma è stata colpita anche perché era l’unica a farlo. Ecco cosa accade quando le istituzioni dello stato sono incapaci: l’ultima persona che rimane in piedi spesso è un giornalista. E quindi è la prima persona che deve morire”.

Nel novembre del 2018 il Times of Malta, aveva rivelato che erano stati individuati “più di due cittadini maltesi” che avrebbero ordinato (e pagato) ai tre esecutori materiali di uccidere con un’autobomba la giornalista. Ma la vicenda appare sempre piú contorta e ad oggi i veri responsabili dell’omicidio non sono stati consegnati alla giustizia. In Italia attraverso vari sit-in con la presenza dell’Ambasciatrice di Malta a Roma Vanessa Frazier insieme ad Articolo21, Amnesty International, l’Odg e varie associazioni per i Diritti abbiamo sempre voluto mostrare la nostra vicinanza alla famiglia di Daphne.

Lo scorso luglio due giornalisti sotto scorta minacciati dalla mafia, Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi hanno lanciato una raccolta di firme su Change.org per chiedere al governo di Malta una commissione di inchiesta indipendente sull’assassinio della giornalista uccisa. Il Consiglio d’Europa è tornato proprio di recente sulla vicenda e con una maggioranza schiacciante - 72 favorevoli, 18 contrari e 3 astenuti - ha denunciato le falle mostrate dal sistema giudiziario maltese e chiesto con forza, ancora una volta, l’istituzione di una commissione indipendente.

Nella petizione si legge: “Daphne aveva ricevuto minacce di morte, aveva paura di essere uccisa, è stata uccisa perché lasciata sola a scrivere e lo Stato non l’ha protetta. Una storia di morte, alle porte del nostro Paese, per difendere la libertà di informare. Oggi dobbiamo essere in tanti a chiedere di vigilare sulla risoluzione dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa perché a Malta ci sia un’indagine indipendente e imparziale sulle circostanze dell’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Chiediamo quindi al Governo di Malta l’istituzione di una commissione di inchiesta indipendente sull’assassinio di Daphne.

Per non abbassare i riflettori su questa oscura vicenda il prossimo 26ottobre l’Associazione Culturale “Leali delle Notizie” di Ronchi dei Legionari ha ideato una giornata interamente dedicata alla libertà di stampa e di espressione. In questa giornata si svolgerà la cerimonia ufficiale durante cui verrà riconosciuta la cittadinanza onoraria di Ronchi dei Legionari al giornalista Matthew Caruana Galizia, vincitore del Premio Pulitzer 2017 e figlio di Daphne a cui l’associazione Leali delle Notizie ha intitolato il premio annuale che viene consegnato nel corso del Festival del Giornalisti di giugno. Nel pomeriggio si svolgerà un convegno focalizzato sul valore della ricerca della verità nell’informazione contro le false verità della disinformazione a cui parteciperanno lo stesso Matthew Caruana Galizia, Manuel Delia, il presidente nazionale Fnsi Beppe Giulietti, il giornalisti Sandro Ruotolo (vincitore della seconda edizione del Premio Daphne Caruana Galizia), altri giornalisti italiani che vivono sotto scorta per le scomode verità rivelate nelle loro inchieste, il presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti Cristiano Degano e altri rappresentanti del mondo dell’informazione e della comunicazione in un’occasione di grande importanza e valore.

Il nostro dovere oggi piú che mai è quello di ricercare giustizia e veritá per Daphne e per tutti coloro che hanno perso la vita svolgendo con passione e dedizione il proprio lavoro al servizio degli altri. Buon Compleanno Daphne.

Tratto da: articolo21.org

Dossier Omicidio #DaphneCaruanaGalizia

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