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vitale salvo c imagoeconomicadi Salvo Vitale
Sono passati venticinque anni dal primo videomessaggio, nel quale Berlusca proclamava la nascita di Forza Italia, e la mummia ogni tanto ritorna, imbalsamata, pelle tirata, aria truce, capelli sempre più incollati, foto senza famiglia, maglioncino dolcevita scuro sotto la giacca, “faccino levigato come un culetto di bambino” scriveva Travaglio, voce da de profundis, a incitare alla rivoluzione dei ricchi, non più contro i comunisti, ma anche contro i magistrati contro i disoccupati e contro i pentastellati. I nuovi nemici di un vecchio partito. La giustizia italiana, secondo lui, è la più politicizzata d’Europa: quando lo assolve è politicizzata bene, quando lo condanna è politicizzata male, cioè è comunista. Il simbolo rimane quello sportivo, anche la bandiera e anche le stesse mummie del corteo, da Gasparri a Brunetta, a Romani, alla Gelmini, alla Carfagna. Nel 2013 Marco Travaglio ha calcolato che, in un quarto d’ora, la salma parlante è riuscita a confezionare 20 balle, vero record, pari a 1,3 balle al minuto. E adesso la strategia finale è quella della cottura a fuoco lento del governo gialloverde, con una falsa opposizione, all’interno di una salda alleanza con la lega. Non ci saranno rivoluzioni, gli italiani ormai si sono stancati di questo cadavere che viene sbattuto sotto gli occhi e le orecchie senza che nessuno dica: “basta”. Forse ci saranno anche pochi elettori, perché sono sempre meno quelli che credono che la politica possa risolvere i problemi dell’Italia. Personalmente ho acquisito una non comune capacità di cambiare canale ogni volta che vedo il bacucco o qualcuno dei suoi sciacquini in televisione. Ma spesso il cambio di canale non significa il cambio di immagine: i telegiornali sono sempre più fotocopie, pronti a sprecare ore e giornate su un terremoto o sul crollo di un ponte e a far credere che, se in Italia c’è uno che comanda è sempre lui, servendosi del suo attuale luogotenente Salvini, con il quale è bravissimo a fare il gioco delle tre carte. Sempre piena è la conquista di tutti gli spazi televisivi: Foa alla presidenza della RAI è una garanzia per l’intoccabilità di Mediaset, ma da tempo va avanti la conquista totale, Porro passa in modo disinvolto da Mediaset alla RAI, per tornare a Rete 4, Salvo Sottile da Canale 5 va a RAI 3, Mentana persiste su LA7, Sky è capace di trasmettere cinque servizi diversi in cui riesce a piazzar dentro l’immagine di Salvini.
Quando ci si sente intrappolati da queste ossessive immagini, niente panico, puntare sul salvagente della risata, soprattutto nel pensare che qualcuno pigli per serie queste stupidate snocciolate con faccia truce da barricaderi incompresi. Squadre di curatori dell’immagine sono guidate da esperti di internet, Casalini per Di Maio, Luca Morisi per Salvini, per non parlare dei vari lecchini televisivi della Mummia, Vespa, Feltri, Belpietro, Sallustri, Barbara d’Urso, Barbara Palombelli, Mario Giordano, ormai anch’essi in declino, ma sempre riproposti come una minestra riscaldata. Una volta individuati temi e notizie in grado di procurare audience e interesse, si riempiono agenzie e redazioni con palesi manipolazioni dei fatti, puntando sui sentimenti, sulla pancia, sulla sicurezza, sul lavoro, sul diverso costruito come nemico dell’omogeneizzato, e giornalmente, senza lasciare la possibilità di un respiro, si costruiscono a tavolino leader senza alcuna capacità carismatica e senza alcuna strategia politica in un contorno di assenza totale di cultura, di conoscenze, di sentimenti, di rapporti umani. Il tutto con un contorno di soldatini, in parte registrati, in parte autonomi e volontari, proclamatisi difensori del leader di riferimento, pronti e facili ad osare ogni sorta di vituperio, di ingiuria, di raccapriccianti violenze verbali, nel tentativo spesso riuscito di intimidire e annichilire l’avversario, il dissenziente, il critico.
A seguito dell’allegra manovra finanziaria è spuntata una strategia tipica dei regimi autoritari, ovvero quella del nemico che congiura per distruggere tutto quello che di buono grillini e padani stanno facendo per il paese: e poiché non ci sono più nemici interni, data l’inconsistenza dell’opposizione, ecco venir fuori i nemici esterni, in particolare la Francia e la Germania, che complottano contro l’Italia, che fanno salire lo spread per comprare per quattro soldi i titoli italiani ecc. La proiezione del nemico esterno funziona sempre, soprattutto nei regimi autoritari e in quelli populisti, e ha la capacità di ricompattare anche molti scettici, davanti all’immagine de la patria in pericolo. Alla base di tutto, soprattutto delle promesse di reddito di cittadinanza o assegno di disoccupazione che dir si voglia, di semiabolizione della legge Fornero, di condono fiscale, di flax tax, c’è la ricerca esasperata del consenso, il procacciamento a qualsiasi costo del voto, nell’imminenza della campagna elettorale europea, che rappresenterà il banco di prova per il governo legastellato.
Nell’ultimo periodo, con i nuovi bambolotti emergenti, la Mummia rischia di diventare l’esperto, il nonnino, il guru, il maestro cui fare riferimento, rischia di farsi rimpiangere, malgrado la memoria corta degli italiani e le tecniche di rimozione consumate sulla loro pelle. Nessun rimpianto invece tra l’elettorato, almeno sino ad adesso, per il renzismo e per il vuoto ideologico della sinistra.

Foto © Imagoeconomica

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