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agenda rossa disegnatadi Rosaria Caterina Di Meo
Un gruppo di alunni della scuola secondaria di primo grado “Boer - Verona Trento” di Messina, qualche mese fa, ha intrapreso un viaggio d’istruzione a Palermo, sulle orme dei grandi magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
L’incontro con uomini e donne fortemente impegnati nella lotta alla mafia, la visita di quei luoghi della memoria, fino ad allora solo immaginati e la conoscenza di chi ha vissuto il dolore legato alla perdita dei propri familiari per mano mafiosa ha profondamente segnato il percorso di studio e di vita di questi ragazzi. Tra loro c’era Francesco Filippo Messina il quale, sin dalle fasi organizzative, ha accolto con entusiasmo ed allegria la progettazione del “viaggio”, successivamente, scelto come argomento pilota della sua tesina conclusiva del percorso di studi.
Francesco Filippo ha vissuto l’intensa esperienza palermitana con quell’interesse e quella curiosità verso i nuovi apprendimenti che lo hanno sempre contraddistinto: ammirava i giudici eroi, era affascinato dalle loro coraggiose ed audaci personalità; depose, con convinzione, il suo messaggio sull’albero Falcone; rimase sconcertato dalla scoperta dei 108 bambini ingiustamente uccisi da Cosa Nostra e, sulla strada del ritorno verso casa, si riprometteva di rivisitare quei luoghi, magari tra qualche anno, recandosi con quella moto con la quale sognava nuove avventure e con quella maggiore consapevolezza di un’età più adulta.
Al rientro dal capoluogo siciliano, agli studenti sono stati proposti degli approfondimenti su quanto appreso, Francesco realizzò la sua “Agenda Rossa”.
Francesco Filippo non c’è più, è andato via da eroe, troppo presto, all’improvviso ha intrapreso un lungo viaggio con il suo fratellino Raniero, insieme sono partiti per una meta lontana, un viaggio verso il cielo.
Alla ricerca di quei ricordi che sono indelebili nella memoria di chi lo ha conosciuto, mi imbatto nella sua Agenda Rossa, ed ecco il forte desiderio di condividerne una pagina nella quale lui scrive:
“Il giudice Borsellino non si separava mai dalla sua Agenda Rossa e fra quei fogli annotava i suoi appunti più riservati, specie dopo la morte dell’amico Giovanni Falcone.
Proprio l’agenda rossa, dopo la sua morte, è stata oggetto di un’inchiesta: gli investigatori visionando i filmati trasmessi dalle TV nazionali e quelli prodotti da video amatoriali, scoprirono che un uomo l’aveva prelevata proprio dal luogo dell’esplosione, in Via D’Amelio.
Se Paolo Borsellino fosse ancora in vita le pagine da scrivere non sarebbero bastate a contenere tutti i suoi appunti, poiché di eventi accaduti dopo il 19 Luglio 1992 ce ne sono stati tanti: dall’arresto di Totò Riina nel 1993, alle stragi di Firenze e di Milano, al fallito attentato allo Stadio Olimpico di Roma.
Credo che il giudice Paolo Borsellino, che il giorno seguente al suo attentato avrebbe svelato, presso la Procura di Caltanissetta, quanto scoperto sulla morte del giudice Falcone, ricomincerebbe a scrivere, proprio da quel giorno in cui la sua agenda rossa venne trafugata”.
Francesco Filippo immagina Paolo Borsellino che continua a scrivere la sua agenda, io immagino che adesso, in Paradiso, Francesco è il braccio destro del Giudice Borsellino, entrambi con Raniero ed il Dottor Falcone, scrivono l’Agenda Rossa, scrivono per noi pagine nuove, pagine di speranza, pagine di vita …

ANTIMAFIADuemila
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