di Roberta Zito
Mercoledì 24 Maggio, la classe VF del Liceo “Danilo Dolci” ha incontrato due rappresentanti del centro studi e iniziative europeo “CESIE”, fondato nel 2001 e ispirato al lavoro e alle teorie del sociologo Danilo Dolci, da cui la scuola prende il nome.
La missione di Cesie è di promuovere lo sviluppo attraverso l'uso di strategie educative innovative così come la classe ha potuto provare personalmente attraverso la presentazione del loro nuovo progetto. Il progetto GEM (Game for EuroMed) creato grazie al supporto della fondazione tedesca Anna Lindh, ha come scopo di promuovere l'educazione e la conoscenza di altre culture tramite il gioco.
Al progetto partecipano l'Italia, la Palestina, l'Egitto e la Francia che, giocando ad un gioco da tavolo in realtà sono parte di un vero e proprio progetto di scambio interculturale e di dialogo sociale.
Dopo una presentazione del progetto e delle regole, la classe è stata divisa in due gruppi da otto persone, ogni giocatore ha potuto dare sfogo alla propria fantasia disegnando per esempio la propria pedina, cosa inaspettata ma ben accolta da tutti, per poi iniziare a giocare. Il gioco presentava un percorso a caselle e ad ogni casella corrispondeva una domanda di cucina, storia, cultura e attualità dei paesi sopracitati.
Il divertimento è stato padrone di questa ora così come accade in qualsiasi gioco da tavolo tradizionale, ma in più la funzione educativa del gioco ha fatto si che scoprissimo nuove informazioni e entrassimo in contatto con le culture meno vicine a noi.
Alla fine del gioco il giocatore che si è più avvicinato all'arrivo ha potuto pescare e scegliere una card che contenevano degli aforismi sul viaggio, ma la classe non ha potuto resistere e ognuno di noi ha pescato comunque a sorte una card e alcuni si sono anche emozionati leggendo ciò che le carte dicevano.
Al termine dell'incontro i ragazzi hanno continuato a parlare di questo progetto ed erano entusiasti in quanto senza accorgersene e divertendosi avevano studiato e imparato cose che in altro modo sarebbero sembrate noiose e ricordato a fatica.
Questo progetto che ha uno scopo culturale veramente interessante dovrebbe essere uno dei tanti incentivi ad unire ed avvicinare le varie culture del mondo in un momento storico dove si parla solamente di lontananza e diversità e in più ci ha dato modo di fare un lavoro in gruppo senza lo stress che di solito accompagna tutti i lavori scolastici.
Un grazie particolare a Giovanni e Leo, educatori che hanno facilitato il lavoro e che con passione hanno parlato di questo progetto.
Riteniamo che in un momento in cui si alzano muri, regna l'odio, l'intolleranza tra paesi e realtà diverse, la migliore risposta è la conoscenza del diverso attraverso il confronto e il dialogo. E noi con questa esperienza abbiamo risposto nel modo migliore a tutto quello che sta accadendo nel mondo. Anche questa è legalità!
Roberta Zito e i ragazzi delle VF