da fuoridicarta.tumblr.com
Le loro strutture, i loro negozi, le loro abitazioni: avevano retto alle scosse del 24 agosto, anche se quel giorno era diventato una sorta di punto di non ritorno, con turisti e clienti in fuga.
Un vero e proprio rovesciamento dell'animo e del presente per operatori turistici, proprietari di b&b, agriturismi ed aziende agricole, così come di ristoratori che delle tipicità avevano fatto il loro tratto distintivo.
Sì, lo spavento ed il protrarsi della sequenza sismica li aveva spinti a modificare, anche se parzialmente, le proprie abitudini, perché ad un terremoto che arriva nel cuore della notte non ci si prepara.
Incontrarli, nei cinque giorni di metà ottobre passati ad attraversare i Sibillini, dopo che loro stessi avevano urlato il bisogno di un bagliore che squarciasse il buio, mi aveva permesso di coglierne, accanto alle inquietudini, anche la determinazione nel voler rialzare la testa. Quella voglia di far capire quanto fosse cruciale nello loro esistenze questo spazio, lì dove la roccia accarezza le foglie, dove i sentieri avvolgono l'orizzonte, dove il calore delle case sembra riscaldare l'esterno, con storie e memorie di chi qui è nato o di chi qui ha eretto la propria “casa”.
#RIPARTIDAISIBILLINI è stato questo e sarebbe dovuto essere il racconto delle loro rinate ambizioni. Poi sono arrivati il 26 e il 30 ottobre. Secondi, spesso interminabili, che hanno rimesso ancora una volta tutto in discussione. Ma nonostante per tanti di questi incontri oggi il finale sia completamente diverso, appoggiare sul tavolo i loro scatti mi ha spinto a frugare nella mia scatola dei ricordi. Una scatola che ho sempre immaginato in legno, dove le voci si ritrovano e provano a conoscere le rispettive origini. Compresa la voce più possente, quel terremoto che distrugge, che spaventa, che trasforma. Ma che permette di ascoltare il cuore delle persone, senza pregiudizi e recidendo distanze.
Questi volti meritano il mio rispetto. Un rispetto che proverò a sollevare, giorno dopo giorno, tra immagini e parole.
Tratto da: fuoridicarta.tumblr.com