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afiche 7 maggiodi Salvatore Bova
Nel nostro Istituto, I.I.S. Primo Levi di Torino, dal 3 al 7 maggio 2016, è stata fatta una raccolta di beneficenza per le scuole palestinesi, di materiale scolastico di ogni genere come penne, matite, pennarelli, quaderni, album e tutto ciò che si poteva offrire ai bambini che vivono nella striscia di Gaza, terra martoriata in particolare negli ultimi 20 anni.
Sabato sette maggio a conclusione dell’iniziativa, si è tenuto l’incontro “INSIEME PER LA PALESTINA” con la presenza straordinaria di Egidia Beretta Arrigoni, mamma dell’attivista Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza nella notte tra il 14 e 15 aprile 2011, e del cartoonist Stefano Piccoli, autore del romanzo grafic “Guerrilla Radio – Vittorio Arrigoni, la possibile utopia”. E’ intervenuto anche Eduardo “Mono” Carrasco, grafico, muralista e promotore culturale.
L’iniziativa di solidarietà e l’incontro conclusivo facevano parte del progetto “Le violazioni dei Diritti umani nel mondo: la terra di Palestina” affrontato dalla classe V AN con il coordinamento della loro insegnante prof.ssa Giovanna POSSIDENTE. All’incontro erano presenti anche i “Bimbisvegli”, della classe 4C della Scuola Elementare “Rio Crosio” di Asti, con i loro maestri Giampiero Monaca e Lina Prinzivalli.
Dopo i ringraziamenti e i saluti è stato proiettato il documentario sulla Striscia di Gaza. Grazie a quanto girato da Vik e dagli altri attivisti presenti nella Striscia di Gaza con l’associazione ISM (International Solidarity Movement) abbiamo potuto vedere con i nostri occhi cosa significa vivere in un territorio devastato dalla guerra. Case, scuole ed ospedali distrutti dai continui bombardamenti ed incursioni dell’esercito israeliano, uno dei più potenti eserciti del mondo. Civili innocenti feriti mentre si recavano al lavoro. A rendere tutto ancora più reale la voce di Vik che in diretta commenta le tragiche scene di uno dei periodi più cruenti della guerra che va dal 2007 al 2009. Vittorio attivista, blogger e reporter nella Striscia di Gaza dal 2004 fino alla sua morte dava voce a chi non l'aveva e assieme a gli altri attivisti dell’ISM  rischiava la vita facendo da “scudo umano” agli innocenti. La crudeltà e l'indifferenza testimoniata dai video di Vittorio raggiungono livelli mostruosi. Gli spari non si fermano nemmeno di fronte a donne e bambini. Si vede addirittura che le ambulanze non possono soccorrere i feriti e le vittime civili per assurdi divieti imposti dall’esercito israeliano ai palestinesi. Vittorio con il suo lavoro denunciava ogni sopruso e ingiustizia che vedeva. Scriveva i suoi articoli spesso di notte, dopo aver preso appunti su un taccuino di fortuna a volte mentre aiutava a trasportare i feriti in ambulanza.
Tante sono state le domande che gli allievi del Primo Levi, desiderosi ed “affamati di conoscere” la storia di Vik, anche negli aspetti più familiari e personali, hanno rivolto alla madre.

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Foto (da sinistra)                                                               Foto de I “Bimbisvegli”
prof.ssa G. Possidente                                                     I “Bimbisvegli” davanti al tavolo degli ospiti
sig.ra Egidia B. Arrigoni                                                      

Preside prof.ssa A. R. Toma  


Egidia Beretta, donna coraggiosa che come la madre di Peppino Impastato (ammazzato il 9 maggio 1978 dalla mafia), Felicia, ha raccolto l'eredità del figlio impegnandosi in un percorso di testimonianza, ha risposto ai ragazzi. Ha raccontato l’infanzia di Vittorio, cresciuto in una famiglia che in passato aveva condiviso i valori partigiani, e che avevano in qualche modo influenzato le scelte del figlio. La sig.ra Egidia ha raccontato quando Vik a 20 anni, anziché scegliere di passare il periodo di vacanze estive in qualche luogo di villeggiatura, aveva scelto di andare nei campi di lavoro con le Associazioni di volontari e di attivisti in giro per il mondo, dall’Africa all’Est Europa fino ad arrivare in Palestina. Vittorio aveva fatto il suo percorso di formazione con alcune associazioni, che ancora oggi sono operative in molti paesi feriti dalla povertà, dal degrado, dalla indigenza e dalle guerre. Quando qualcuno chiedeva a Vik il perché della sua particolare scelta di una vita, lui rispondeva che era lui a non concepire come si potesse vivere normalmente sapendo che dall’altra parte del Mediterraneo persone indifese, bambini ed adulti, venivano sistematicamente privati del necessario, umiliati, feriti e massacrati.
Mamma Egidia ha condiviso con noi tutti uno stralcio di tema scritto da Vittorio alle elementari: “Martin Luter King sosteneva che i razzisti d’America erano dei fratelli bianchi ammalati, infatti diceva che il razzismo era una malattia dello spirito che poteva distruggere l’umanità dell’uomo. King affermava che questa malattia era sorta perché l’uomo non sapeva accettare l’idea che ogni conquista bisognava ottenerla con lo sforzo e con la fatica. King era l’apostolo della non violenza, egli sapeva che prima o poi qualcuno lo avrebbe ucciso però non reagiva ai  metodi dei suoi avversari.” E Vittorio prosegue: “Noi dobbiamo seguire la via dell’Amore, la via più giusta che ci spinge a morire per la salvezza degli altri!”
“Parole – ha detto Egidia - che a distanza di tanti anni sono quanto mai attuali”.
La mamma di Vik ha raccontato quanto il figlio si impegnasse affinché i Diritti Umani fossero garantiti a tutti senza confini,  barriere e bandiere.  Egidia ha presentato anche il libro da lei scritto “Il viaggio di Vittorio” edito da Baldini & Castoldi, e alcune copie del libro di Vittorio “Restiamo umani” edito da “Il Manifesto - Manifestolibri”.

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Foto (da sinistra)                                                              Foto (da sinistra)
Stefano Piccoli                                                                 Eduardo “Momo” Carrasco
Eduardo “Momo” Carrasco                                              Egidia Beretta Arrigoni



Il cartoonist Stefano Piccoli (che è impegnato da quasi 20 anni come volontario e coordinatore dell’Associazione Emergency) racconta di come il blog di Vittorio “Guerrilla Radio”, grazie anche alle sconvolgenti notizie riportate in diretta durante il massacro di “Piombo fuso”, avvenuto tra il 27 dicembre 2008 ed il 7 gennaio 2009, fosse diventato il blog più letto in Italia in quel periodo. E’ stato il più letto in quel mese di gennaio anche rispetto ai tanti blog molto famosi. Lui era la voce non filtrata dai media che arrivava direttamente da Gaza e raccontava ciò che stava succedendo. Vik scriveva anche su “Peace reporter” (che a suo tempo era l’organo d’informazione di Emergency) e su “Il Manifesto”. Stefano Piccoli ha scritto un libro a fumetti sulla vita di Vittorio intitolato proprio “Guerrilla Radio”, come il blog di Vik.
Vale la pena, sostiene Stefano, dedicare anche solo un’ora a settimana a lavorare, a partecipare alle tantissimi iniziative di una delle tante associazioni laiche o cattoliche presenti in tutta Italia, che ci sono anche ai giorni nostri.
La mattinata viene arricchita anche dalla testimonianza di Eduardo “Mono” Carrasco, un clandestino arrivato dal Cile, il cui vero nome è Héctor Carrasco, grafico, muralista, promotore culturale, fondatore della Brigada Ramona Parra (gruppo muralista cileno), che vive e lavora in Italia dal 1974, anno in cui è arrivato dal suo paese come rifugiato politico, dopo l’avvento della dittatura di Augusto Pinochet.

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Lui racconta che è stato contattato poco fa da una Associazione per la Pace che gli ha proposta di fare un murales su un muro in Palestina. Cosa non facile vista la situazione attuale di guerra, ma Eduardo racconta che si è subito attivato per rendere attuabile il progetto. Si è messo in contatto con un’altra Associazione operante in Palestina, perché crede fermamente che, come ha fatto Vittorio, bisogna fare conoscere al mondo quello che sta succedendo nel mondo! Non importa la forma o il modo di come passano le notizie, l’importante è che rispecchiano la Verità, qualsiasi essa sia. Per Eduardo l’importante è nella vita fare delle scelte, di stare da una parte e se è quella dei diritti umani e  della vita sicuramente sarà la scelta giusta!  
Nello scrivere questo pezzo voglio ringraziare oltre a Vik  tutte le Mamme del Mondo, che nei giorni scorsi abbiamo festeggiato. Molte di queste coraggiose testimoni dei loro figli martiri dei giorni nostri come Egidia e Felicia, rimaste “orfane di figli”. Per chi come me è cristiano credente il pensiero va anche alla Madre di Gesù, che duemila anni fa, forse fu tra le prime mamme coraggiose a percorrere “la strada della testimonianza dei loro figli martiri”

STAY HUMAN!
Restiamo Umani!

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