di Luigi Barbieri
La legalita' parte dal mondo delle scuole, i ragazzi dovrebbero venire in strutture sicure, normali, dove, come diceva Peppino Impastatato si respira ''La Bellezza'', ma spesso la realta' è diversa. Da anni al Liceo Dolci di Brancaccio, bene confiscato alla mafia si vive in piena precarieta' e malgrado le costanti sollecitazioni del Dirigente Domenico Di Fatta, il supporto costruttivo di tanti docenti e studenti che dall'inizio dell'anno hanno cercato un dialogo costruttivo con le istituzioni, si rischia l'anno prossimo di rimanere in una sorta di limbo con tante difficolta', impossibilitati ad accettare iscritti e a donare ad alunni, genitori, docenti e personale della scuola una struttura vivibile. La nostra è anche una scuola che accoglie tanti ragazzi diversamente abili che meriterebbero meno retorica e piu' rispetto. Per questo in questi giorni, pur carichi di stanchezza e inultile nasconderlo amarezza, stiamo ''tornando alla carica'' sperando che le istituzioni prendono giuste decisioni.
Il 6 Maggio di mattina tutto il Liceo Dolci dalle 9,30 sara' presso la Prefettura (in foto) per una manifestazione pacifica con l'unico scopo, seguendo le orme di Danilo Dolci, che ''non bisogna tacere per non essere complici'' e che ''bisogna lottare in modo non violento, ma costruttivo per difendere i diritti di chi non ha voce''. Padre Puglisi ha dato la vita perche' a Brancaccio ci fosse una scuola media, don Ciotti tanti anni fa venendo da noi era felice che questo bene confiscato fosse stato dato ad una realta' scolastica, ma ci invitava a pretendere ''una scuola nuova, degna di questo nome". Infine l'anno scorso con la Fondazione Borsellino gli alunni del Dolci hanno fatto una videolettera alle istituzioni per chiedere cio' che semplicemente spetta loro, un luogo dove studiare, fare cultura, fare sport e noi speriamo che il lavoro dei ragazzi e le loro richieste siano accolte...