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guzzanti sabinada La Repubblica
'Nessuno può rimpiangere Bassolino, De Magistris invece mi sembra più positivo'
«Vincenzo De Luca? Beh, certo forse ci scapperà una battuta anche su di lui. Il governatore è stato miracolato tragicamente dagli attentati di Parigi, grazie a quelli non si è più parlato del processo che lo vede indagato. Non credo che nessun napoletano possa realmente rimpiangerlo». Sabina Guzzanti torna sempre caustica ma con una prospettiva di ottimismo: non si può peggio di questo «secolo di m.», come lei chiama nel suo nuovo spettacolo il periodo che va dal 1990 al 2041. Il futuro sarà armonico e civile e «il denaro sarà tornato ad essere un semplice mezzo». Lo show dalle coreografie spaziali “Come ne venimmo fuori (proiezioni dal futuro)”, scritto e interpretato dall’attrice, regia di Giorgio Gallione, musiche di Paolo Silvestri, è in scena stasera e domani alle 21 al Bellini (biglietti dai 15 ai 28 euro; per gli under 29, 15 euro). La trama: ogni anno si tiene il discorso celebrativo della fine del “secolo di m.” affinché non se ne perda la memoria e non si ripeta più. Quest’anno tocca ad una donna, Sabina che tra personaggi surreali e parole inventate, descriverà quegli antenati incapaci di reagire ai soprusi che subivano, anestetizzati da ore sui social network. Ma il futuro, sarà felice. «Racconto questi anni bui alternandoli alla ricostruzione umoristica dell’ascesa del capitalismo dal Seicento ad oggi - spiega l’attrice che sul web ha dato vita al “TgPorco - Informazione e vendetta”, finanziato con il crowdfunding - .L’immaginazione è una via di fuga salutare, quello che non si vede lo possiamo immaginare, quello che abbiamo costruito in questi anni invece è l’ultima spiaggia: la Storia si è fermata, quello che verrà sarà solo meglio, e dà sollievo pensarlo».

Un ottimismo sferzante pervade lo spettacolo, ci sarà spazio per la satira politica campana? «Un personaggio su cui si deve fare satira è Vincenzo De Luca - spiega la Guzzanti che torna al teatro dopo il successo al cinema de “La trattativa” - invece la candidatura di Bassolino è un po’ umoristica: io lo ricordo per i rifiuti, spero che in futuro ci si dimenticherà di lui. De Magistris è una persona che ce la mette tutta in una città che io amo molto ma che è così complicata... Le svolte spesso sono toste e richiedono tempo, a me lui sembra una figura positiva». (il. urb.)

Tratto da: La Repubblica del 27 novembre 2015

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