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milazzo alfia c giorgio barbagallo 2014Discorso di Alfia Milazzo, Presidente della Fondazione “La città invisibile”, al convegno Miglior@ giustizia (Catania, palazzo di giustizia, 30 novembre 2015)
Mi è stato chiesto di presentare il lavoro della Fondazione “La città invisibile”.

Molti di voi conoscono la realtà in cui essa opera con la sua “Scuola di vita e Orchestra Falcone Borsellino”.

DOVREI DIRE, CHE LA FONDAZIONE spende il proprio impegno per i quartieri di S. Cristoforo e Librino. In questi luoghi il degrado e lo stato di abbandono genera il tasso di analfabetismo e di dispersione scolastica tra i più alti in Italia e in costante crescita. In questi territori la criminalità minorile catanese ha raggiunto (come ha dichiarato  il presidente della corte d’Appello Alfio Scuto),  livelli da primato nazionale. Ma QUESTO, VOI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI LO SAPETE GIA’.

DOVREI DIRE che la fondazione è povera tra i poveri. Il contesto di vita di questi concittadini poveri è caratterizzato da un’educazone inferiore, da misere condizioni abitative, dalla disoccupazione, dall’abbandono dei territori nelle mani della criminalità, dallo stato di degrado degli edifici pubblici lasciati come carcasse, in cui si rifugiano le miserie dei disperati, dall’inadeguata assistenza socio-sanitaria alle famiglie. Tutti questi sono effetti dolorosi di un generale colpevole immobilismo delle istituzioni ed alimentano lo stato di diffusa percepita ingiustizia sociale. Ma ANCHE QUESTO, VOI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI LO SAPETE GIA’.

DOVREI DIRE che la FONDAZIONE HA RICHIESTO a diversi enti locali e regionali, civili e religiosi, di poter avere una sede stabile. Benchè questa richiesta possa essere stata scambiata per una pretesa, o una mercede da ricevere dall’alto, essa è in realtà la prova di uno sforzo costante e disinteressato da parte di individui impegnati in un’alta opera morale e culturale, che non hanno mai ceduto alle lusinghe di un ribellismo primitivo e piagnone che avrebbe gradito dalla fondazione azioni più estreme e clamorose. Ma ANCHE QUESTO, VOI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI FORSE LO SAPETE GIA’.

DOVREI DIRE CHE LA FONDAZIONE VIVE DI DONAZIONI PRIVATE. Eppure i fondi europei del Pon sicurezza - azione 3 PAG, destinati al recupero dei minori dei quartieri a rischio attraverso la cultura, vengono distratti a favore del Teatro Bellini di Catania, che come abbiamo appreso dagli organi di stampa, pur assumendosi il compito di insegnare la legalità, non avrebbe rispettato la trasparenza e avrebbe ignorato le più banali procedure giuridico-amministrative previste dalle normative nazionali e comunitarie. In ogni caso, ci chiediamo perché l'azione educativa che noi svolgiamo senza oneri per la collettività, se viene svolta da altri enti, che non hanno nessuna competenza sull’educazione alla legalità,  deve costare milioni? Credo che in tempi come questi i milioni di Euro si sarebbero potuti spendere per riaprire luoghi periferici per la cultura, per sostenere tutte quelle realtà del vero volontariato presenti nelle periferie della nostra città, per aiutare le famiglie disagiate che sono costrette alla povertà vera. Invece la scelta è stata ancora una volta a favore dei soliti potentati. Di tutto questo parla la stampa più attenta e sono sicura che VOI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI LO SAPETE GIA’.

DOVREI DIRE CHE LA FONDAZIONE LAVORA PERCHE’ NEI SUOI RAGAZZI POSSA RADICARSI IL SENSO DELLA LEGALITÁ E DELLA GIUSTIZIA. MA LA GIUSTIZIA differita nel tempo ha maturato interessi e il suo costo ingentissimo si riverserà su tutta la comunità. Noi oggi ne paghiamo il prezzo, anche i benestanti, i potenti, i privilegiati. A chi realmente conviene questo SPRECO D’INTELLIGENZA dei bambini emarginati che si perde nel gorgo delle strade senza uscita e senza la possibilità di oltrepassare le barriere? Conviene alla città? Conviene ai ricchi? Conviene al salotto? Ciò che non si capisce è che l'INTELLIGENZA NON E' UN FATTO INDIVIDUALE MA COLLETTIVO, LE SUE RICADUTE SONO PER TUTTI E NON PER UNO.

miglior giustizia copVi riporterò il DIALOGO TRA 3 BAMBINI a cui ho assistito: L. 8 anni: mia mamma mi picchia, mio padre picchia lei e io picchio mio fratello. G. 7 anni: come si fa a crescere bene in un posto dove tutti sono cresciuti male?! S. 11 anni: è facile, basta che non cresci....Ecco cosa significa essere vittime di un sistema in cui i bambini temono di crescere.
QUELLO CHE VORREI LASCIARE STASERA INIZIA CON UNA FRASE di Martin Luther King: “Quando gli uomini malvagi congiurano, gli uomini buoni devono pianificare. Quando gli uomini malvagi cercano di perpetuare l’ingiusto status quo, gli uomini buoni devono cercare di realizzare un vero ordine di giustizia” (M. L. King)

L’Orchestra Falcone Borsellino è proprio questo. IL CAMBIAMENTO DELLO STATUS QUO.

I BAMBINI E LE LORO FAMIGLIE sono promotori critici e non passivi di una visione alternativa all'andamento della società odierna, una rivoluzione pacifica basata sulla negazione dell'individualismo, e sull'esaltazione del bene comune attraverso la cultura. Ogni atto di valore è un atto di intelligenza amplificata. Ogni atto di valore personale è valore collettivo.

Ciò implica che:

1. tutti devono e possono contribuire secondo le proprie possibilità, alla realizzazione del bene comune.

2. le differenze tra le persone si intrecciano in un comportamento di valore etico il cui perno è l'amore reciproco e la verità.

3. Falcone, Borsellino e gli altri grandi uomini di giustizia, come oggi il PM Nino Di Matteo che noi sentiamo vicino per il suo impegno giudiziario nella ricerca della verità sulla trattativa stato-mafia: sono questi per i nostri bambini i modelli di vita. I maestri in classe sono solo facilitatori rispetto al contenuto di tali modelli.

4. la musica e le arti contribuiscono a sviluppare l'armonia della collaborazione e l'impegno verso l'affermazione e la diffusione di questi modelli nella società.

La nostra Scuola lavora per aprire strade, per creare ponti e per dare alla città il VALORE, CAPITALE ETICO E UMANO, DI UNA INTELLIGENZA AL SERVIZIO DEL BENE COMUNE.

E QUINDI da QUESTO LUOGO DI GIUSTIZIA deve partire l’impegno delle istituzioni e dei singoli ad impiegare il tempo in modo costruttivo, nella consapevolezza che il tempo del bene è sempre maturo. E’ ora arrivato il tempo di concretizzare la promessa di vera democrazia sociale, come direbbe ancora M. L. King, e di innalzare questa città, questa regione, dalle sabbie mobili dell’ingiustizia sociale al solido terreno della dignità umana.

Info: www.fondazionelacittainvisibile.it

In foto: Alfia Milazzo (© Giorgio Barbagallo)

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