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coppola-luigidi Paolo De Chiara - 20 luglio 2015
“Ci sentiamo beffati e danneggiati da questo governo che sembra volerci trattare come avanzi di società”. Il duro attacco è sferrato da Luigi Coppola, portavoce dei testimoni di giustizia campani. “Le parole devono trasformarsi in azioni concrete”. Coppola, ex imprenditore, ha denunciato la camorra. Ha fatto arrestare i rappresentanti di due clan, puntando il dito contro i suoi estorsori. Oggi è impegnato a combattere un’altra battaglia, legata ad una legge che prevede l’assunzione dei testimoni di giustizia nella pubblica amministrazione. “Il nostro esempio - aggiunge Coppola - non viene preso minimamente in considerazione, ci sentiamo presi in giro. Questo governo non sta facendo niente. Solo promesse che lasciano il tempo che trovano. Le promesse servono solo per far passare il tempo”.

È stato approvato un provvedimento per l’assunzione dei testimoni di giustizia nella pubblica amministrazione.
Non ci sono questi posti disponibili. Non c’è volontà di sistemare queste poche persone.

Uno sfogo rivolto non solo al governo, ma anche al vice-ministro Bubbico. Lei ha scritto che “sa vendere molto bene le illusioni di questo governo”.
Ad oggi ha fatto tante belle promesse. Non voglio offendere Bubbico, ma nemmeno noi vogliamo sentirci offesi dai suoi proclami. Bubbico ha promesso anche una Carta dei diritti per i testimoni. Dove è finita?

Lei, Coppola, definisce questo governo il peggiore di questi ultimi anni.
Si, per me è il peggiore. Punisce chi alza la testa e sponsorizza chi è appoggiato politicamente. L’amministrazione dello Stato dovrebbe essere un palazzo di vetro, trasparente a tutti. Però ci accorgiamo che ci sono persone protette e persone che non ricevono alcun tipo di aiuto o di sostegno.

Perché parla di sponsorizzazioni politiche?
Io non ho mai cercato un politico che mi raccomandasse per ottenere i miei diritti di cittadino che ha sfidato le mafie.

Lei ha ricevuto 90mila euro?
Cinquantacinquemila euro come indennizzo economico per l’attività commerciale e trentacinquemila per il mancato guadagno. È tutto documentato. Ho investito tutto, ho sempre fornito tutta la documentazione, anche se la mia attività andava male. Ad un certo punto, l’ex sottosegretario Alfredo Mantovano, nel 2010, chiese un resoconto delle somme investite. Ho fornito tutte le carte, da quel momento non ho avuto nessuna risposta. Né positiva né negativa.

Lei oggi è debitore di 78 mila euro?
Ero in attesa di un ristoro economico in merito ai danni biologici patiti e accertati da una commissione medico-legale dell’Inps di Roma, in quell’occasione è uscito fuori il debito nei confronti dello Stato. Mi hanno decurtato la somma e si sono appropriati di un beneficio economico che servirebbe a ristorare un danno che mi porterò per tutta la vita. Lo Stato si è appropriato, senza l’ordine di un giudice e senza attivare un procedimento nei confronti del sottoscritto, di questi soldi. Pari a dodicimila euro. E sono ancora debitore di 78 mila euro. Sto ripagando l’estorsione subita, all’epoca, dalla camorra. Perché non mi è stata fatta la revoca nel 2010 quando ho depositato tutta la documentazione?

In che anno riceve questi 90mila euro?
Tra il 2008 e il 2009. Ho dovuto sottoscrivere un atto a firma mia e di mia moglie dove lo Stato dichiarava di non aver più nulla a pretendere.

Lei parla di “vendetta per aver creato un gruppo di testimoni” e di “mera forma intimidativa”. Perché?
Non c’è altra spiegazione. Perché non mi hanno chiesto questi soldi nel 2010? Adesso senza fare nessun atto lo Stato mi trattiene una somma e mi impone di restituire il resto, pur sapendo che non ho questi soldi. Attraverso un esposto in Procura chiederò che si faccia luce su questa storia e su altre storie. A me risulta che ci sono altre situazioni strane.

Tipo?
Progetti di milioni di euro finanziati e mai realizzati. A me risulta che lo Stato non ha chiesto indietro i soldi dati ad altri. La legalità e la trasparenza vanno rispettate dall’alto e specialmente quando si tratta di persone che rischiano la vita ogni giorno perché lasciati soli. È una battaglia che sto portando avanti da solo. Mentre lo Stato chiede i soldi a Coppola, non ha i fondi per risarcire il danno biologico alla moglie e ai figli di Coppola.

Tratto da: paolodechiara.com

In foto: Luigi Coppola, portavoce tdg campani

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