di Savino Percoco - 17 febbraio 2015
Quando ad un cittadino del mondo, viene chiesto un parere sull’Italia, molto spesso tra spaghetti e pizza, rispondono mafia. Eppure nel Belpaese, dove lo Stato continua a mostrarsi carente, ovvero nella formazione sociologica contro le mafie, alcune giovani speranze, residenti nella capitale europea del 2019, dimostrano di andare controcorrente.
Nel gruppo scout CNGEI della sezione di Matera, infatti, dei piccoli “lupetti”, bambini dagli otto e undici anni, nell’ambito di un progetto di lavoro relativo all’analisi di un argomento da trattare o approfondire per meglio prevenire i disagi sociali, si sono rivelati migliori dei nostri governanti.
I loro capi squadra tra cui Giovanna Giordano che entusiasta ha raccontato i fatti, attraverso questa attività, cercavano di meglio comprendere le attinenze tematiche richieste dai ragazzi, restando a bocca aperta, quando nello stupore hanno visionato i lavori terminati.
Sorprendente era infatti, leggere nei prodotti dei bambini, argomenti che trattavano la violenza sulle donne, l’abbandono degli animali e in particolar modo lo slogan di Matteo C., Davide R. e Laura M. che di propria iniziativa hanno scelto il tema contro le mafie, scrivendo: “Niente più mafia. Più giustizia per un territorio più protetto!! Perché la mafia causa troppi morti in un anno. Perché la mafia comanda con la violenza e provoca molti morti con droghe e ingiustizie varie”.
“Abbiamo visto i bambini, che noi chiamiamo lupetti - ha commentato poi Giovanna Giordano - molto informati e interessati, perchè noi con loro lavoriamo sulla cittadinanza attiva e sulla consapevolezza di essere dei buoni cittadini”.
Intanto già sabato prossimo proseguirà questo progetto sociale scout, con l’obiettivo di sensibilizzare il “branco” (bambini di 8-11 anni) verso un’unica tematica, in attesa di avviare un percorso di conoscenza anche con le associazioni che operano in questi ambiti.
Aveva ragione Paolo Borsellino quando nei giovani intravedeva la speranza di un futuro più radiante contro il crimine organizzato e difatti, dove non arriva lo Stato, arrivano i bambini.