di Giuseppe Lumia - 14 febbraio 2015
Cara Lucia,
la morte della piccola Nicole ha suscitato in Sicilia ed in tutto il Paese dolore e rabbia. Il tuo approccio e quello del presidente Crocetta è stato corretto e leale: chi sbaglia paga.
In queste ore però, di fronte alle polemiche e alle strumentalizzazioni mediatiche, bisogna mantenere la calma. La Sicilia non può permettersi di bruciare il grande valore del cambiamento che nella sanità avete portato avanti con coraggio e determinazione. C’è chi non vede l’ora che tutto ritorni come prima e questo non lo possiamo permettere.
Il cambiamento è una sfida ancora tutta aperta.
È corretto riconoscere che ancora molte cose nella sanità siciliana non vanno bene. Ma proprio per questo bisogna andare avanti per rendere il percorso intrapreso irreversibile, spazzare via la malasanità e garantire ai nostri cittadini servizi efficienti e prestazioni di qualità.
In sostanza, Lucia, il lavoro che hai fatto fino ad oggi, insieme a tutti coloro che ti hanno accompagnato in questi mesi, non va buttato alle ortiche a vantaggio di chi in questo momento non pensa ad altro che riprendere in mano la sanità con le vecchie logiche burocratico-clientelari e spesso affaristico-mafiose.
Il percorso che avete tracciato è quello giusto: ridurre la spesa sanitaria attraverso la lotta al malaffare, alla corruzione e alle collusioni mafiose, spesso protagoniste di una fetta consistente della spesa sanitaria, riorganizzando i servizi in modo moderno ed efficiente.
È un percorso che dovrebbe essere fatto anche a livello nazionale, dove invece si applicano solo tagli, lasciando inalterata la qualità della spesa ed il giro di interessi poco chiaro che le ruota attorno.
Oltre il pubblico anche i privati andrebbero responsabilizzati. Non è possibile chiudere tanti punti nascita e lasciare aperti i privati senza che questi siano dotati dei servizi necessari per rispondere alle emergenze, come nello specifico un reparto di rianimazione neonatale. Anche il sistema pubblico-privato va meglio integrato, reso più flessibile e reattivo, come ha spesso sottolineato il professor Veronesi.
Quindi, mi auguro che anche il ministro Lorenzin faccia scelte di questo tipo e supporti il cammino fatto in Sicilia, per un lavoro comune e sistemico.
La sfida del cambiamento va combattuta fino in fondo da chi come te ci crede, perché crede in una sanità al servizio dei cittadini.
Tratto da: giuseppelumia.it