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quirinale-ingresso-c-ansadi Giuseppe Ciminnisi - 3 febbraio 2015
San Giovanni Gemini. Illustrissimo Presidente, a nome e per conto di altri familiari di vittime innocenti di mafia, mi permetto di portare alla Sua attenzione la situazione di sofferenza e di abbandono umano in cui versano molti di noi a seguito degli eventi luttuosi subiti e di iniquità delle norme che non prevedono l'equiparazione delle vittime di mafia a quelle del terrorismo mafioso, generando di fatto differenze e discriminazioni che ci fanno sentire cittadini di serie B.
La Sua elezione a Capo dello Stato, rappresenta per noi familiari di vittime innocenti di mafia la speranza di poter confidare sempre più nelle Istituzioni, grazie ad un Uomo capace di superare gli steccati politici ideologici espletando, super partes, il vero ruolo di arbitro e garante della Costituzione.

La Sua storia personale e familiare, ci accomuna nella sofferenza e nelle emozioni che nascono a seguito delle storie di vita nostre e dei nostri cari, rafforzando il nostro impegno morale di portare avanti con determinazione e tenacia la memoria di questi ultimi perché il loro sacrificio non sia stato vano.
Lo sgomento e il dolore causato dalla lunga scia di sangue innocente versato nelle strade e nelle piazze del nostro Paese, per vile mano assassina, non sono solo una pagina di storia da raccontare o atti giudiziari da leggere, sono una realtà viva e ancora dolente che vogliamo si trasformi in memoria collettiva e lezione di vita per le nuove generazioni affinché possano costruire un futuro e un Paese migliore.
È per questo che Le chiediamo sostegno e vicinanza perché le vittime innocenti vengano considerate tutte alla stessa maniera e vengano riconosciuti loro uguali diritti, senza discriminazione alcuna, perché uguale è il dolore delle famiglie che hanno subito la perdita dei propri cari e che vivono nel proprio intimo.
Porgiamo pertanto le nostre più vive congratulazioni, nell'assoluta certezza che il suo contributo sarà fondamentale per interpretare e dare voce a quanti hanno vissuto la dolorosa esperienza d'esser stati vittime della mafia e che trovano ingiusto essere oggi vittime di discriminazioni da parte dello Stato.

Foto © Ansa

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