di Laura Caputo - 3 febbraio 2015
Rinviati a giudizio Ranucci Sigfrido, Lo Bianco Giuseppe, Rizza Alessandra, Padellaro Antonio, Santoro Michele, Ruotolo Alessandro, Lauricella Dina, Molino Salvatore
No, non sono Charlie.
Sono Ranucci Sigfrido, Lo Bianco Giuseppe, Rizza Alessandra, Padellaro Antonio, Santoro Michele, Ruotolo Alessandro, Lauricella Dina, Molino Salvatore, giornalisti italiani rinviati a giudizio dal G.U.P. di Roma per aver diffuso delle notizie che, invece di offendere Allah e il suo Profeta, si limiterebbero a diffamare qualche alto grado dei Carabinieri.
Quindi non saranno brevemente uccisi con il kalashikov, ma nemmeno diventeranno eroi ai quali portare fiori e accendere ceri inneggiando alla libertà di stampa. Questo - un'intera nazione che si schiera cantando l'inno nazionale, cosciente che senza libertà di stampa non esiste democrazia - questo, dicevo, può accadere soltanto in Francia.
In Italia, saranno lentamente - molto lentamente affinché non suscitino reazioni di sdegno - soffocati dalle pastoie giudiziarie e debbano quotidianamente controllare se l'articolo che stanno per consegnare alla stampa porti in nuce qualche informazione che possa suonare blasfemo alle orecchie di chi porta torri e cordoni.
Permettetemi di dire che nessuno - nella Francia seppur decadente e ormai lontana dagli ideali di liberté egalité fraternité - avrebbe mai osato depositare questa querela, che nessun magistrato francese avrebbe mai osato giudicare un giornalista per aver fatto il suo lavoro, che è quello di informare. Trasmettere ad esempio l'intervista rilasciata dall'avvocato Giorgio Carta, in qualità di difensore dei M.lli Saverio Masi e Salvatore Fiducia, testi di un processo ancora in corso e lontano dalla conslusione. Riprendere estratti di un'inchiesta che non fa commenti, ma racconta i fatti e - forse - induce a troppe domande.
Per questo, oggi io sono Ranucci Sigfrido, Lo Bianco Giuseppe, Rizza Alessandra, Padellaro Antonio, Santoro Michele, Ruotolo Alessandro, Lauricella Dina, Molino Salvatore.
Tratto da: noidonne.org