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striscione-di-matteo-acquavivadfIl Comune barese aderisce all'iniziativa di solidarietà nei confronti del pm
di Savino Percoco - 10 gennaio 2015
A pochissimi giorni dall’esposizione del Comune di Cassano delle murge (BA), anche la confinante Acquaviva delle fonti mette in bella vista uno striscione solidale al pool antimafia e al pm Antonino Di Matteo da Palazzo di Città.
La richiesta che segue la modalità di permesso di affissione su luogo pubblico e calorosamente accordata dal Sindaco Davide Carlucci, porta la firma del coordinatore delle agende rosse locali Vito Lucarelli, in rappresentanza del gruppo Resistenza Attiva, intitolato a Placido Rizzotto (sindacalista corleonese assassinato da cosa nostra il 10 marzo 1948).

Il Sindaco acquavivese ha sottolineato il sostegno al movimento cittadino delle agende rosse per l’impegno a favore della legalità, ed evidenzia che “l'antimafia dovrebbe essere un valore incarnato in ognuno di noi, in tutti i cittadini fin da quando sono ancora ragazzini”. Quindi ha aggiunto: “Acquaviva ha conosciuto, in passato, tentativi di infiltrazioni mafiose anche nel mondo dei "colletti bianchi" e della politica. Per fortuna, però, c'è stata una reazione, da parte della società civile, che ora è un patrimonio diffuso di tutta la comunità. In passato abbiamo avuto qui diversi testimoni della lotta alla mafia, da Carlo Palermo ad Antonio Ingroia”. Proseguendo, Carlucci si impegna a presentare al Consiglio comunale di Acquaviva, l’Odg a sostegno del pm Di Matteo e tutti i magistrati che lottano ogni giorno contro la mafia, come avvenuto lo scorso 23 dicembre a Cassano Murge.
Dopo Vito Domenico Lionetti quindi, un’altra importante figura istituzionale ha raccolto l'appello inserito in una battaglia più grande contro quel cancro nato in Sicilia e chiamato mafia; capace di infettare l’Italia e l’intero pianeta. Se in passato, ai tempi delle stragi di Capaci e via d'Amelio, la società civile rimase in silenzio finché non avvennero i due eccidi, oggi c'è un nuovo fermento per fari sì che certi episodi non si verifichino più. “Dobbiamo generare azioni impedendo che la storia possa ripetersi con il sangue di altri uomini giusti – commenta Vito Lucarelli – C'è un progetto di attentato nei confronti del pm Nino Di Matteo, ordinato dal reggente di cosa nostra Matteo Messina Denaro. A parlarne è il pentito Vito Galatolo che parla di 150 kg di tritolo giunti a Palermo per assassinare colui che 'si è spinto oltre' con le sue indagini”. “La speranza adesso – conclude il rappresentante delle Agende Rosse - è quella che altri Comuni possano imitare il gesto di Cassano e Acquaviva, evidenziando un grande esempio civico ai cittadini. Un piccolo gesto che messo insieme a tanti piccoli gesti, si spera possa evitare un evento che non si deve ripetere”.

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