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giordano-pippo-web2di Pippo Giordano - 31 dicembre 2014
I miei amici sanno bene che io tardo sempre a rispondere, ma rispondo sempre. Diversi giorni fa un mio collega m'aveva redarguito perchè avevo osato “criticare” il presidente della Repubblica Napolitano. Ora approfittando del discorso di fine anno che il Capo dello Stato s'accinge a fare, sento la necessità di rispondere a quel collega. Intanto, la mia ritrosia nel confronti del Presidente è puramente politica e non già personale: non ho condiviso le scelte operate nel suo settennato e oltre. Sovente, alla luce del sole ho fatto il facendo il paragone tra lui e Pertini, e ho tratto la convinzione che un solco profondo divide i due nell'aver esercitato il ruolo affidato dalla Costituzione. Pertini, a mio modesto avviso è stato un Uomo super partes. Parimenti non posso dire di Napolitano. Ma tralascio le alchimie politiche e mi soffermo sulle cose semplice. La cosa in assoluto che non condivido di Napolitano, è stata la decisione di far distruggere le oramai note 4 telefonate intercettate con Mancino. Sin dall'inizio, ho detto che era una sua legittima scelta di percorrere tutte le strade Istituzionali per farsi riconoscere un Diritto, ma vivaddio, poi aveva l'obbligo verso il Popolo italiano di rendere noto il contenuto delle telefonate.

E per non averlo fatto ha dato la stura al legittimo dubbio che le stesse contenessero “argomenti indicibili”. Insomma, si è creato un dubbio che rimarrà nei libri di storia, per una verità mancata in ordine alla trattativa Stato-mafia, atteso che i due soggetti-Napolitano/Mancino- risultavano essere attori nel processo in itinere, ovviamente con ruoli diversi. Un altro imperdonabile errore è stato quello di non essere intervenuto con autorevolezza, indifesa di tutta la Magistratura italiana, quotidianamente offesa e denigrata, da colui che poi divenne pregiudicato. Se non si è capito, mi riferisco al Curtu di Arcore, alias Silvio Berlusconi.Ricordo perfettamente le gravissime parole pronunciate da quest'ultimo un giorno si e l'altro pure, contro la Procura di Palermo, Ricordo anche, che le accuse venivano pronunciate dai suoi accoliti: personaggi lievi e grevi. E il nostro presidente della Repubblica, nonché presidente del CSM, muto stava! E muto è stato nei confronti del PM Nino Di Matteo, che come tutti sanno destinatario di messaggi di morte da parte di Totò Riina e dell'intera Cosa nostra. Non oso immaginare cosa avesse fatto Pertini in una situazione del genere. Di sicuro avrebbe difeso ad oltranza la Magistratura. Ecco carissimo collega il motivo perchè critico Napolitano, ed ecco perchè da alcuni anni non guardo e non ascolto il messaggio di fine anno. Infine, ti tranquillizzo. Questa scelta non m'impedisce di essere me stesso, ovvero rispettoso della Legalità e delle Istituzioni e quando incontro gli studenti, la politica la lascio fuori dalle aule scolastiche o dai teatri. E sai qual è la mia grande soddisfazione? E' quella di essere nuovamente invitato dalle stesse scuole dove già avevo fatto “lezioni” di mafia.Concludo, augurando all'Uomo Napolitano tutto il bene di questo mondo di godersi il meritato riposo. Ma il mio giudizio sul suo operato e segnatamente sui silenzi verso la magistratura è di segno negativo.
Buon Anno a tutti.

Tratto da: 19luglio1992.com

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