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scorta-civica-c-pasquale-florio0di Gilda Sciortino - 4 luglio 2014
Un balordo? Qualcuno che trova fastidiosa e sconveniente la presenza e operatività di Scorta Civica? Non è ancora dato saperlo, fatto sta che il gazebo, solitamente usato per il presidio permanente nella piazza davanti al Tribunale di Palermo, è sparito.

Sembra che qualcuno – secondo alcune testimonianze, un uomo di mezza età, brizzolato e con gli occhiali – sia andato direttamente al vicino Bar del Foro, che sin dall’inizio di questa avventura si è gentilmente offerto di tenerlo ogni giorno sino al turno successivo, spacciandosi per uno dei militanti, e lo abbia preso in consegna per, a detta sua, montarlo prima dell’arrivo degli altri. Subito dopo, però, è sparito.

Sgomenti tutti per un gesto che non si comprende dove voglia andare a parare. Qualcuno, forse per placare gli animi di chi, rivendicando giustamente un impegno quotidiano che va avanti non senza sacrifici dal 20 gennaio per fare capire alla città quanto sia importante stare accanto al pm Nino Di Matteo e ai suoi colleghi della Procura di Palermo minacciati dalla mafia, ipotizza il gesto di qualcuno che ha pensato bene di guadagnare qualche euro con le vendita del gazebo.

Tutto è possibile, ma è difficile credere che si possa impegnarsi in maniera attenta e costante, seguendo attentamente i turni, le iniziative, i movimenti di decine di persone e di associazioni che ogni giorno, da ben 6 mesi, si danno il turno, non mancando neanche un giorno di presidio, per ricavare chissà quale esigua cifra. A maggior ragione, poi, considerato che la struttura ha affrontato qualunque genere di intemperie.

Si farebbe, quindi, strada la tesi di un atto intimidatorio, ovviamente tutto da verificare anche in seguito a un’eventuale denuncia, per spaventare e fare arretrare, con la speranza di portare all’interruzione dell’impegno di Scorta Civica.

«Ma quando mai – tuonano tutti concordi –. Il nostro impegno continua. Forse è bene chiarirlo, quando accadono episodi come questo, le nostre energie e la determinazione di ognuno di noi si moltiplicano, facendoci credere di stare facendo sempre meglio».

via d'amelioBene, anche se si fa per dire, se il furto del gazebo sarà servito a qualcuno che aveva da portare qualche euro a casa per sfamare la famiglia. Diversamente, si tratta di risorse impiegate male, che non faranno mai cambiare idea e strada a quanti hanno creduto che dare vita a un coordinamento come questo, del quale fanno parte decine di associazioni palermitane e al quale si sono avvicinati tantissimi studenti siciliani, sia una delle cose più belle e significative che la città di Palermo abbia partorito negli ultimi tempi.

Forse il fatto che ci si avvicina a grandi passi al 19 luglio, data in cui si ricorderà il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e dei suoi angeli custodi, i poliziotti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina, preoccupa qualcuno e fa credere che bisogna sin da ora cominciare a creare azioni di disturbo.

Inevitabile dire che serve solo a creare un fronte comune tra quanti sono sempre e più di prima pronti a difendere i valori in cui credono e le persone che per quei valori hanno sacrificato la loro vita e quella dei propri cari.

Foto © Pasquale Florio

Tratto da: ilquotidianodipalermo.wordpress.com

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