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giordano-borsellinodi Pippo Giordano - 8 gennaio 2014
Oggi, mi devo occupare di un signore e lo faccio turandomi il naso: è una necessità per dimostrare ad un amico, Salvatore Borsellino, la mia affettuosa vicinanza. Ammetto che sono costretto a rinunciare a quelle funzioni, che danno un senso alla mia vita, ovvero quella di nonno. Ma nel caso di specie il tempo non è perso. Il signore di cui dirò è un campione di condanne per diffamazioni, oltre ad essere il più noto saltimbanco della politica italica: riuscire a leggere dove ha esercitato il mestiere di politicante, è impresa ardua. Ma il contendere è un altro, non sono le condanne o le gabbane che ha indossato, appartengono al personaggio. Il signore in argomento si chiama Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi, ed ha ritenuto di dover denunciare Salvatore Borsellino per vilipendio a Napolitano. Lo stesso signor Sgarbi, afferma in un articolo di giornale, che: “Io sto con Napolitano, perchè Salvatore Borsellino non ha diritto, in nome delle morte di suo fratello, accusare Napolitano d'essere il garante della trattativa Stato-mafia”.

Di converso, signor Sgarbi io sto con Salvatore Borsellino per un semplice motivo: egli ha perso un “FRATELLO DI SANGUE” mentre io ho perso un Galantuomo siciliano col quale avevo fatto dei progetti e che insieme ho penato per la morte del suo più caro amico, Giovanni Falcone. Il Galantuomo si chiamava Paolo Borsellino, nei confronti del quale, il signor Sgarbi e altri suoi simili, sono lontani anni luce per serietà e onestà intellettuale. Lo Sgarbi in argomento è sempre lo stesso signore che a Taormina, nel 2011, disse in pompa magna che: “la mafia non esiste’, che la ‘vera mafia è lo Stato’, e che ‘l’antimafia è il vero ostacolo dell’isola”. Negava l'esistenza della mafia, ma il paradosso è stato, che il 23 marzo del 2012 il Consiglio dei Ministri scioglie per infiltrazioni mafiose l'amministrazione comunale di Salemi, guidata proprio dal solone di cose di mafia Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi. Non c'è che dire, davvero lungimirante il signor Sgarbi. Nello stesso articolo di giornale, egli rende noto di aver dato mandato al suo legale di fiducia per denunciare Salvatore Borsellino, scrive  tra l'altro: “Riina non è, se non nelle intenzioni, nemico di Di Matteo. Nei fatti è suo complice”, facendo poi intendere che le minacce a Di Matteo, sarebbero infondate. Concludo chiedendo all'esimio signor Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi: e sul depistaggio sulla strage di via D'Amelio, non dice nulla? E sulla trattativa Stato-mafia, non dice nulla? E allora, per favore sia coerente, se la mafia non esiste, e che la vera mafia è lo Stato -come ha dichiarato a Taormina- ci spieghi come è stato possibile sciogliere il comune di Salemi, se la mafia non esisteva?

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