Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

29 settembre 2023
Ho ripescato sul computer una “PAGINA DI DIARIO” di undici anni fa. A parte qualche digressione temporale, sembra scritta stamattina, ben poco è cambiato. Oddio, qualcosa è successo. Berluschino è morto, ma i suoi irriducibili fedelissimi stanno festeggiando una tre-giorni in suo onore. Non so che fine abbia fatto l’igienista dentale Nicole Minetti, ma si potrebbe rispolverarla, altrimenti c’è la Fascina, con il suo lascito testamentario e il suo ruolo di deputata a 14 mila euro al mese. Incrollabile rimane Giorgia, che ancora sta cercando d’imparare come si guida la barca, ma che ha il vento in poppa e da Silvio ha ereditato la capacità di manifestarsi con “fiumi di parole”. Sono morti i tre re, re Silvio, re Giorgio, re Matteo e il mondo è rimasto lì, nella sua saggia indifferenza. Ma c’è un 29 settembre, quello del 1944, che oggi Mattarella ricorda e ripropone come una delle più scellerate pagine che gli uomini possano avere scritto, la Strage di Marzabotto: “ A Marzabotto e nei territori che cingono Monte Sole, 79 anni or sono, si toccò l’abisso della barbarie e della disumanità. Centinaia e centinaia di persone inermi furono braccate per giorni e uccise dalle truppe naziste, con la complicità di fascisti locali. Non ci fu alcuna pietà per bambini, donne, anziani, disabili, religiosi. Le vicende della Guerra stavano costringendo gli occupanti ad arretrare e fu allora, in quei terribili mesi, che la vile ideologia dell’annientamento dispiegò tutti i suoi orrori”… E il capo dello stato continua: “Le nostre comunità e le nostre terre hanno conosciuto fin dove possano spingersi l’atrocità del male e la negazione della dignità umana. Esserne consapevoli è condizione per dire “mai più” e divenire protagonisti di un domani migliore”. Ma torniamo indietro:

29 settembre 2012
Oggi 29 settembre. Seduto in quel caffè io non pensavo a te... E’ il compleanno di Bersani e, guarda un po’ anche di Berluschino. Chissà! Magari da qualche megatorta uscirà una fanciulla nuda e sporca di crema e cioccolata, da leccare. E attenti dove! Magari sarà lei, la magica icone Minetti, senza il costume che, alla sfilata, non gli copriva niente. L’ho letto poco fa sul blog di Grillo: un pidiellino deluso dice a Berlusconi: “Siamo nella merda”. E lui: “Ma che dici? I sondaggi mi dicono che è cioccolata”.
Lo scirocco continua a massacrarci. Bruciano gli alberi, le campagne e le montagne, una precisa sensazione di aridità ci arriva al cervello, apre lo spazio all’immaginazione, ci trasporta su un prato di neve, ma l’unico fresco è quello dell’aria condizionata. Per chi ce l’ha. Per il resto si condensa intorno quello che Dante chiama “l’aere senza tempo tinta”, con un sole che si nasconde rendendo tutto grigio, appiccicoso e afoso, e quando si fa spazio passa su tutto come la fiamma del drago. Tutti scoprono che i costi della politica sono insostenibili, che la corruzione dilaga, ma non uno solo disposto a perdere un euro. E non lo perderà. Vuoi che siano tanto stronzi da mettersi contro se stessi, da togliersi i soldi con le proprie mani? Non esiste. Cercheranno il modo di prenderci per il culo e di farcelo credere. Stracquadanio l’ha detto chiaro e tondo: “Se guadagni meno di 15.000 euro al mese chi sei? Nessuno”. La Polverina si comporta esattamente come il suo grande ispiratore, Berlusconi: i danni, le ruberie, le malversazioni del suo governo li hanno fatti i cattivi, i ladri, lui non c’entra. E neanche lei. Eccola, come Maroni, con la ramazza, nell’illusione di far credere di far pulizia. Persino i tanto insultati consiglieri laziali accettano di andarsene, purchè sia garantita loro la pensione. Ovvero un vitalizio di 3.500 euro al mese. Niente male, per non far niente. Il lupo perde il vizio, ma non il vitalizio. Tutti imprecano contro “la casta” ladra, ma tutti sono pronti a lasciare le cose come stanno: del resto, con un fiume di soldi così mostruoso, vuoi che i voti non si possano comprare? I ras della Regione Sicilia sono i migliori: intanto fuori Fava e dentro Mineo. Che c’entra!!! Mineo è già dentro e si è scoperto che è stato eletto con i voti comprati attraverso i mafiosi!!! E va bbè, che c’è di male? Così fan tutti, dice Shakespeare. Ogni tanto si trova qualche fesso che ci casca, come Cuffaro, ma poi tutto torna a posto. Ma Fava no, egli è troppo serio e troppo rigido per i gusti di alcuni siciliani che contano: per questo è stato subito tolto di mezzo. In Spagna sta succedendo il finimondo, manifestazioni, indignados, feriti e scontri, in Italia tutto calmo, a parte i rompicoglioni della ILVA. Anzi tutti in fila per comprare il nuovissimo i-pod, il telefonino di 900 euro che fa mirabilie. Gli spazzini sono fermi e le montagne di rifiuti crescono a vista d’occhio: il vento di scirocco disperde sulle strade carte, cartoni e altre fetenzie. Si troverà magari il solito cretino che darà fuoco, convinto, non si sa, se per protestare o per eliminare quel che si ammassa. Dicono che non ci sono più soldi per pagare i cosiddetti “operatori ecologici”. Ma si trovano sempre quelli per pagare i signori della politica. E’ scritto nel vangelo: “A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha”. E quindi nulla da fare, Saremo sempre così. Condannati alla nostra miseria. Marx la chiamava “la legge bronzea dei salari”, quella legata alla speranza che domani sarà diverso, potrò mettere qualche soldo da parte, le cose cambieranno, e il ripetersi costante, mese dopo mese, di queste frasi senza che il sospirato domani, l’aumento del salario, mai arrivi. Anzi, di questi tempi arriva o la cassa integrazione, o il taglio dello stipendio o la lettera, se non un SMS di licenziamento direttamente sul cellulare. Grillo intanto Grida: Mandiamoli tutti a fare in culo”, ma sul suo sito troviamo qualcuno che scrive: “Non vanno mandati affanculo. Vanno mandati per un bel po' nelle sovraffollate patrie galere, (uno schifo che grida vendetta!) con vitto ordinario, celle roventi d'estate e gelide d'inverno, cessi da urlo e vista panoramica su muro di cinta in cemento armato. Nel pacchetto e compresa l'inculata serale da parte dei detenuti più anziani, non per spirito di vendetta, ma per la dantesca, cristiana, legge del contrappasso. (firmato Pippo Pansa 28.09.12 ore 21:47).
La vendemmia è passata. Scarsa l’annata: hanno aspettato che piovesse e che i chicchi si riempissero, e invece niente: poco vino, ma di alta gradazione. In compenso la montagna di vinaccia dentro la distilleria è aumentata e il vento disperde i cattivi odori. Di olio non se ne parla: con questo vento e questo caldo non resterà molto sugli alberi: non si può neanche sperare in un po’ d’acqua, perché la stagione irrigua è finita e la diga si va svuotando. L’acqua serve per Palermo e trenta litri al secondo saranno dati alla futura distilleria. A proposito, l’accordo era una cosa fatta, si è deciso di chiamarlo “protocollo d’intesa”, guarda un po’ che novità, e adesso non se ne parla più. Che cosa è successo? Mistero. Monti ha detto che se il paese lo vorrà sarà pronto a sacrificarsi ancora. E te pareva!!! Intanto vede la luce in fondo al tunnel e annuncia a New York che siamo un paese in crescita. Chi credeva che a dir balle fosse solo Berlusconi, si tranquillizzi: c’è chi ha imparato la lezione, legata all’immortale slogan: “L’importante non è fare, ma far credere di fare”. E intanto oggi, 29 settembre, io continuo a sorseggiare il mio caffè, mi son svegliato e mi sono reso conto di essere in un altro giorno di una serie di giorni uguali. E quindi niente da festeggiare.
    

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos