Su testimoni e collaboratori di giustizia necessario fare di più

La connessione istituzionale con gli Avvocati è fondamentale. L'Ambito Tutorio, che interessa Denuncianti, Collaboratori e Testimoni di Giustizia è un ambito dove i diritti degli Avvocati spesso non sono rispettati. Spero vivamente che questo Esecutivo comprenda che la lotta alle “vere” organizzazioni criminali alle massonerie deviate ed al narcotraffico internazionale parte da chi decide di collaborare con la Giustizia. 
Si ricordano sempre due grandi magistrati, il Dott. Borsellino ed il Dottre Falcone, ma non si dice che questi magistrati hanno creato e voluto regolamentare l' apparato normativo che definisce i Collaboratori ed i Testimoni di Giustizia. 
Il tempo delle parole e delle presentazioni sta terminando e centinaia di famiglie di Collaboratori e Testimoni vivono drammi quotidiani che cerchiamo di gestire tra migliaia di difficoltà. 
Ieri mi ha chiamato una Maestra di una Località Protetta. 
Un' insegnante del figlio di un Protetto e mi chiedeva di avvisare i genitori che il bambino non "sente" bene perché quando lo chiama non si gira. 
Certo è un nome di copertura non è il vero nome di quel bambino ma lui non lo può dire. Quel bambino non è abituato a quel nome ma la Maestra non lo deve sapere. Questi sono i drammi umani. Vedere un bambino spersonalizzato al punto di dimenticare il nome di copertura. 
Da uomo, prima di ogni funzione, non posso non esternare ciò che vedo ogni giorno. 
Non posso non esternare dolore di chi soffre e vive male. Se determinati soggetti si affidano allo Stato lo Stato non deve essere inadempiente. 
Bisogna ora associare ciò che si dice a ciò che si fa perché altrimenti c' è regressione in determinati ambiti. Per penetrare mafie, massonerie deviate e narcotraffico senza la Collaborazione di chi ne era parte non si capirà mai nulla.