Il processo “Perfido” in Corte d’Assise a Trento si sta avviando alle battute conclusive, il 17 riprenderà con la parola alle parti civili, a seguire toccherà alle difese e quindi per il giorno 21 è prevista l’emissione della sentenza.
Si ricorda che le udienze erano state sospese lo scorso 9 giugno dopo le requisitorie dei PM che hanno descritto e ammesso amaramente un contesto preoccupante.
Come non cogliere nelle parole del dott. Ognibene “Siamo intervenuti fin troppo tardi, li abbiamo lasciati scorrere questa regione dove e quando hanno voluto”, una nota di amara autocritica?
E come non cogliere in quelle della dott.ssa Colpani la gravità di quanto avvenuto anche a livello locale? Nella sua requisitoria ha, infatti, parlato di “grave inquinamento del tessuto economico del territorio”, di comportamenti volti a “depredare la ricchezza del territorio” e del “danno derivante dall’infiltrazione politica”. Su quest’ultimo aspetto la dott.ssa Colpani ha posto l’accento a partire proprio dal “deserto delle elezioni” a Lona-Lases, affermando di essere rimasta “impressionata” nel vedere un servizio televisivo con le persone che “scappavano quando il giornalista si avvicinava per chiedere qualche cosa su queste elezioni amministrative…”.
Ha ripercorso anche puntigliosamente la carriera amministrativa fatta in quel comune dai fratelli Battaglia, sempre nella lista vincente fin dal 1995 con il sindaco Roberto Dalmonego (Giuseppe Battaglia entrerà in Consiglio comnale nel 1997 per surroga di un consigliere di maggioranza dimissionario), fino al ruolo di assessore esterno alle cave attribuito allo stesso Giuseppe Battaglia dal sindaco Marco Casagranda nel 2005 (con il fratello Pietro consigliere di maggioranza).
Questo ci pare sufficiente a motivare la nostra ferma richiesta di una Commissione d’accesso per Lona-Lases, così come richiesto in varie sedi dal Clp, dal consigliere Alex Marini (M5S), dall’ex vice presidente della Commissione parlamentare antimafia della XVIIa legislatura dott. Luigi Gaetti (anche nel recente incontro pubblico a Trento del 30 giugno scorso) e dall’ex presidente della stessa C.P.A. della scorsa legislatura Nicola Morra.
Tuttavia vogliamo evidenziare come i fatti legati al reato di riduzione in schiavitù e quelli relativi ai condizionamenti in campo economico, non estranei alla situazione in cui versa il settore, richiedano l’istituzione di una Commissione d’inchiesta che accerti le responsabilità sul piano politico-amministrativo a livello più ampio, così come richiesto in Consiglio provinciale dal consigliere Filippo Degasperi (Onda Civica).
Per questi motivi e per sostenere le ragioni dei tre operai cinesi che si sono coraggiosamente costituiti parte civile (rappresentati dall’avv. Sara Donini), il Coordinamento Lavoro Porfido sarà presente davanti al Tribunale di Trento lunedì 17 luglio alle ore 8.30, in concomitanza con la ripresa delle udienze e l’intervento delle parti civili.
Analoga iniziativa faremo il 21 e pure presso la mensa degli operai del porfido di Albiano nei prossimi giorni, rinnovando il nostro sostegno e le nostre proposte in merito alla vertenza contrattuale in corso.
Foto © Imagoeconomica
Processo 'Perfido' verso la sentenza ma serve commissione d'inchiesta
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- Walter Ferrari