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Perché proprio Leonardo Sciascia e “Il giorno della civetta”? Innanzitutto perché si tratta di uno dei primi romanzi che parla della mafia siciliana, pur senza nominarla, quando la sua esistenza veniva negata sia dallo Stato che dalla Chiesa. Il romanzo fu pubblicato nel 1961 e lo Stato italiano riconoscerà la peculiarità e l’esistenza delle organizzazioni criminali mafiose solo nel settembre 1982, introducendo nel nostro codice penale il reato di “associazione a delinquere di stampo mafioso” (art. 416 bis) con la cosiddetta legge “Rognoni-La Torre”, dopo che il suo proponente Pio La Torre (deputato del Partito Comunista Italiano) era stato assassinato dalla mafia nell’aprile dello stesso anno. In secondo luogo per far conoscere questo grande intellettuale italiano, nato a Racalmuto l’8 gennaio del 1921 e morto a Palermo il 20 novembre 1989, che è stato scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico e critico d’arte.

L’iniziativa è la naturale prosecuzione della tre giorni svoltasi a marzo presso il Teatro comunale di Lona che ha visto una classe dell’Istituto “Martino Martini” di Mezzolombardo rappresentare: “Perfido: per sfidarli dobbiamo impegnarci”, spettacolo teatrale che prende spunto dal pestaggio dell’operaio cinese Hu Xupai avvenuto a Lases il 2 dicembre 2014.

Un cammino di riflessione che è stato avviato dal percorso di aggiornamento del Liceo “da Vinci” di Trento: “Mafia: ma davvero?”. Percorso nell’ambito del quale hanno dialogato con insegnanti e studenti Joshua de Gennaro ed Ettore Paris (redattore e direttore del mensile Questotrentino), il giornalista dell’Adige Domenico Sartori, l’imprenditore calabrese che ha denunciato la mafia Tiberio Bentivoglio e vari studiosi che hanno illustrato come la mafia sia stata descritta dalla letteratura e dal cinema. Nell’ambito di queste iniziative è avvenuto anche, lo scorso autunno, l’incontro degli studenti dell’Istituto “Martino Martini” con il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia sen. Nicola Morra, il direttore di QT Ettore Paris e il portavoce del CLP Walter Ferrari. Questa iniziativa, in particolare, prende le mosse dall’incontro con Paolo Squillacioti, curatore delle opere di Sciascia per le edizioni Adelphi, che ci ha fatto l’onore di venire anche a Lona per introdurci nell’opera (e nella vita) di Leonardo Sciascia, a partire proprio dal romanzo “Il giorno della civetta”.

Così il 13 maggio ci siamo dati appuntamento alle 14.30 davanti al Municipio dove si sono radunate circa 25 persone, di cui però soltanto mezza dozzina residenti a Lona-Lases.

Dando il via all’iniziativa, Walter Ferrari ha tratteggiato la figura e il ruolo dell’avv. Giampiero Mattei nella lunga vicenda giudiziaria relativa al sequestro e pestaggio del lavoratore cinese Hu Xupai, il suo prezioso, gratuito e appassionato lavoro a fianco del Coordinamento Lavoro Porfido, dal quale ha preso le mosse l’inchiesta “Perfido”.

Egli ha tratteggiato poi anche la figura di Ettore Gottardi, ex sindaco socialista di Cembra, che fino alla bella età di oltre novant’anni non ha mai cessato la sua battaglia per la democrazia e la libertà, spronandoci fino all’ultimo (fu tra i fondatori del CLP pochi mesi prima della morte) a non restare a guardare. Ha ricordato il suo ruolo nella vicenda che vide, tra il 1976 e il 1977, il sequestro in tutta Italia, a partire da Cembra, della “Enciclopedia della vita sessuale” edita da Mondadori ed inviata alla Biblioteca del capoluogo cembrano dall’assessorato provinciale alla cultura. La bibliotecaria e il sindaco vennero denunciati e processati per aver messo a disposizione del pubblico una “pubblicazione oscena”, secondo il giudizio della Procura della Repubblica, ma vennero assolti dopo le appassionate arringhe difensive degli avvocati Ballardini, Monari e Canestrini.

Illuminanti rispetto alla realtà sociale di questi paesi, sono ancora oggi le parole allora pronunciate da Ettore Gottardi e riportate in un volumetto, con prefazione di Camilla Cederna, nel quale è riassunta l’intera vicenda, pubblicato poco dopo i fatti. “Nella mia attività di sindaco – egli affermava – in questi due anni ho conosciuto persone che hanno subito torti grandissimi da parte di passate amministrazioni e tuttavia tacciono; si assentano con la coscienza dal contesto sociale e favoriscono col loro silenzio l’interesse dei potenti. Ecco allora che quando una biblioteca comunale cerca di operare una breccia nella coscienza della popolazione offrendo degli stimoli con le attività che si prefigge di fare, i vassalli alzano il capo, i valvassori si danno da fare e purtroppo la parte meno attenta della popolazione si offre di eseguire tutto ciò che alla fine si ritorcerà su di lei”. Parole la cui sostanza si dimostra valida ancora oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, per comprendere quanto sta succedendo a Lona-Lases dopo l’inchiesta “Perfido”.

Ha poi preso la parola Vigilio Valentini che ha ricordato i passi fatti dalla sua amministrazione per consentire l’apertura del punto di prestito a Lases della biblioteca di Albiano, dando vita con quel comune ad un consorzio per la sua gestione. Egli ha pure illustrato i motivi per cui oggi il Clp ha dato vita ad una iniziativa fortemente critica nei confronti dell’operato del Commissario del comune dott. Alberto Francini che, non mantenendo affatto le promesse inizialmente fatte, ha tradito le nostre aspettative.

Quindi è intervenuto Alessandro Fontanari, ex bibliotecario di Civezzano (residente a Lona-Lases), che ha ricordato il lavoro fatto dal primo bibliotecario di Albiano Giulio Bazzanella e le enormi difficoltà che ha dovuto affrontare per aprire e gestire, da solo, il punto di prestito di Lases. Impegno che si doveva scontrare quotidianamente con amministrazioni comunali poco propense a stanziare risorse per l’attività della biblioteca, ritenuta superflua se non dannosa. Fu così che Bazzanella venne indotto ad andarsene e la Biblioteca andò incontro ad anni di abbandono, del quale l’amministrazione di Marco Casagranda ha approfittato nel 2013 per sopprimere il punto di prestito di Lases. La motivazione fu la mancanza di soldi, fa pensare però il fatto che lo stesso anno l’amministrazione comunale abbia trovato il modo di finanziare con ben 7 mila euro la passerella di miss Italia sul lago di Lases.

Ci si è quindi spostati davanti alla scuola elementare “don Milani” di Lases dove il prof. Amedeo Savoia (ideatore del percorso di aggiornamento del liceo “da Vinci” di Trento “Mafia: ma davvero?”) ha illustrato alcune particolarità dell’opera di Leonardo Sciascia che ci si accingeva a leggere. Quindi è seguita la lettura di alcuni brani de “Il giorno della civetta” da parte dello stesso Savoia, della prof. Eliana Gruber (insegnante dell’Istituto “Martino Martini” di Mezzolombardo che con la sua classe ha messo in scena “Perfido: per sfidarli dobbiamo impegnarci”), di Walter Ferrari e Vigilio Valentini. Brani intervallati da spiegazioni e riflessioni anche a Lona, dove la comitiva si è portata verso le 16, per raggiungere alle 17 la casa di Lorenza e Giorgio Toniolli (operaio del porfido) che hanno messo a disposizione la casa e un pianoforte del 1913, di fabbricazione viennese, per un frammento dello spettacolo “Dalla viva voce. Storie dal carcere”, interpretato dallo stesso Amedeo Savoia (per anni insegnante anche presso il carcere di Trento) e da Nicola Straffelini (compositore e pianista di Riva del Garda) docente di composizione al Conservatorio di Castelfranco Veneto. Questo il finale a sorpresa che era stato annunciato. Nessun candidato, amministratore locale o politico provinciale ha manifestato interesse partecipando all’iniziativa, eccezion fatta per il cons. prov.le Alex Marini (M5stelle).

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